A colpi di pugnale e bombe a mano, diventarono una leggenda. Il 28 luglio, l'esercito celebra i cento anni dalla fondazione degli arditi a Sdricca (Ud), dove nacquero
Il 28 luglio, il comando militare Friuli celebrerà a Sdricca di Manzano (Ud) i cent’anni dalla costituzione del leggendario reparto degli arditi. Saranno presenti il Generale di divisione Giuseppnicola Tota, capo del V Reparto affari generali dello Stato maggiore dell’esercito, e il colonnello artigliere paracadutista Cristiano Dechigi, direttore dell’ Ufficio storico Sme. Il colonnello Dechigi terrà una breve relazione sulla storia del Reparto.
Seguiranno due giorni di celebrazioni organizzate dalla Federazione Nazionale Arditi d’Italia.
Gli arditi sono entrati di diritto nella leggenda, in quanto reparto di élite dell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale, costituito prevalentemente su base volontaria e selezionato tramite un rigoroso addestramento. La loro logica di impiego prevedeva audacissimi e rapidi colpi di mano per la conquista delle posizione avversarie, mediante un impiego spregiudicato di bombe a mano offensive e pugnale. Erano tecniche di combattimento completamente nuove, che prevedevano anche l’addestramento all’impiego di ogni tipo di arma (comprese quelle nemiche). Nuova anche l’uniforme, studiata per agevolare la libertà di movimento. Gli Arditi divennero presto leggenda in tutti i campi di battaglia del fronte italiano. Conquistarono in poche ore posizioni ritenute imprendibili, come il Monte San Gabriele e il Monte Corno. Si dissanguarono a protezione dell’esercito in ripiegamento dopo la rotta di Caporetto e nella prima battaglia d’arresto sul Piave e sul Grappa nel novembre-dicembre 1917. Furono tra i principali artefici della riconquista di fondamentali posizioni sull’altipiano di Asiago nel gennaio 1918.
Parteciparono attivamente a bloccare e respingere la grande offensiva nemica nel giugno seguente. In ottobre combatterono eroicamente sul Grappa e furono tra i primi ad attraversare il Piave in piena, conquistando le prime linee fortificate e aprendo la strada alle armate italiane per la vittoria finale.
Da 30 a 35 mila uomini furono protagonisti della prima guerra mondiale: si contano oltre 3.000 decorati, tra cui spiccano 20 medaglie d’oro al valor militare e 3.000 caduti.