Il governo svedese ha dato il via, quest’anno, a un’operazione di contenimento della popolazione di lupi, autorizzando l’abbattimento di 75 esemplari nel corso di questa stagione. La notizia, inutile dirlo, ha conquistato rapidamente le prime pagine dei quotidiani svedesi e un posto di primo piano nei più celebri talk-show televisivi, scatenando l’indignazione del grande pubblico e le ire della compagine animalista. La notizia ha ovviamente raggiunto anche l’Italia, con una serie di articoli comparsi su molti quotidiani che, riprendendo a onor del vero quanto dichiarato dai colleghi scandinavi, presentano un quadro della situazione a dir poco parziale. Ma come stanno davvero le cose?
La campagna di contenimento del lupo non rappresenta, innanzitutto, una vera e propria novità per la Svezia. Il contenimento della specie è iniziato nel 2010 (con una popolazione stimata tra 182 e 217 esemplari), quando il governo ha stabilito che, per un corretto equilibrio, la popolazione di lupi dovesse oscillare tra 170 e 270 esemplari. È vero, il numero massimo di abbattimenti annui consentiti, fino a oggi, non aveva mai superato i 44 esemplari, ma è vero anche che la popolazione non è mai stata così numerosa. Nel 2021, per esempio, sono stati abbattuti 27 lupi su una popolazione censita di 365, mentre l’anno successivo il censimento ha fatto rilevare un incremento di una trentina di esemplari, con una popolazione stimata di 395 esemplari. Nel 2022, di conseguenza, il governo ha autorizzato l’abbattimento di 28 lupi, ma quest’anno la popolazione ha subito un ulteriore, rapido incremento, toccando quota 460. Questo è il principale motivo che ha spinto il governo a decidere di autorizzare l’abbattimento di 75 lupi, che possono sembrare molti, ma rappresentano in realtà il 16% della popolazione. Dai dati degli anni precedenti, in più, risulta evidente come l’abbattimento di pochi esemplari non soltanto non era minimamente sufficiente a ridurre la popolazione, ma non ne ha nemmeno arrestato l’incremento.
Le reazioni animaliste
«La caccia è assolutamente necessaria per rallentare la crescita del numero di esemplari», ha dichiarato Gunnar Glöersen, manager dell’Associazione dei cacciatori svedesi. Soprattutto tenendo conto del fatto che «il branco di lupi è il più numeroso che abbiamo avuto nei tempi moderni». Le associazioni ambientaliste svedesi, invece, sottolineano come la popolazione di lupi sarebbe comunque bassa e come «l’uccisione di un quarto della popolazione (il 16%, nda) attraverso la caccia ha conseguenze negative per gli animali e la natura, disastroso per l’intero ecosistema». Qualcuno ha fatto notare che la popolazione di lupi in Italia è ben più ampia, stimata in oltre 3.000 esemplari, il che, più che farci temere per le sorti dei lupi svedesi, dovrebbe farci interrogare sulla situazione italiana, che sta decisamente sfuggendo di mano.