Abito classico per la Horizon

 

Dopo le prime, fortunate versioni che hanno decretato il grande successo in Italia e all’estero della carabina Horizon, la gamma della bolt-action di Franchi, a quattro anni dal fortunato debutto nel 2017 (a marzo, in occasione dell’Iwa di Norimberga), continua ad allargarsi. Il 2021 è l’anno delle nuove versioni Varmint con canna semi pesante (prossimamente la prova su Armi e Tiro) e Wood con calciatura in legno. E proprio quest’ultima è stata la protagonista della nostra prova, non soltanto in poligono, ma anche in una fortunata giornata di caccia al cinghiale, visto che la caccia agli ungulati e di selezione è poi la naturale destinazione di questa versione.

La parte meccanica della Wood è un mix di alcune versioni precedenti e al corpo dell’otturatore cromato e fluted abbina azione e canna con finitura brunita nera opaca. L’unica volta in cui si è vista una Horizon con calciatura in legno è stato in occasione della versione Anniversario in tiratura limitata, per festeggiare i 150 anni dalla fondazione dell’azienda. Con la Wood, invece, la versione con calciatura in legno di noce europeo entra permanentemente nel catalogo Franchi.

Anche in questa versione, i tecnici Franchi hanno voluto riversare alcune delle tecnologie che già sono state in passato applicate alle Horizon, ma prima delle altre è toccato al Weathercoat Wood, specifico trattamento applicato a tutta la calciatura per migliorarne la resistenza agli agenti atmosferici. Lungo la calciatura sono stati ricavati sei punti di presa (tre sul lato destro e tre sul sinistro): sulla pistola, nella porzione dell’astina che va dal centro alla parte anteriore e nella pozione della calciatura in corrispondenza con il caricatore estraibile, di dimensioni inferiori rispetto alla precedente. Per ottenere una miglior presa della mano debole, anche quando si è costretti a sparare in posizioni per nulla comode, la zigrinatura presente nei punti di presa è stata ricavata con il procedimento denominato Allround Interlacement, già utilizzato dai tecnici Franchi su altre versioni della bolt-action. Si tratta di una zigrinatura a quadretti leggermente rialzati rispetto al profilo del calcio, dal grip per nulla fastidioso e che, anzi, agevola un’istintiva nel punto di presa. La pala del calcio è dritta, senza appoggiaguancia e l’astina squadrata presenta una superficie d’appoggio molto ben dimensionata.

La calciatura è dotata di calciolo Tsa (Twin shock absorber) in poliuretano, progettato per esistere anche in condizioni meteo estreme e, secondi i tecnici Franchi, in grado di assorbire fino al 50 per cento degli effetti del rinculo. Nel corso della mia prova non ho potuto apprezzare del tutto questo risultato perché nonostante un peso complessivo della carabina inferiore ai 3.000 grammi, aumentato di, circa, 1.000 grammi per la presenza di cannocchiale, attacchi e Picatinny rail, le reazioni allo sparo del .308 Winchester sono del tutto gestibili. Il lavoro del calciolo Tsa è senza dubbio più apprezzabile con la cameratura in .300 Winchester magnum. Con il Tsa di spessore medio (22 mm), la lunghezza del calcio arriva a 355 millimetri.

Anche nel caso della Wood, le soluzioni adottate sulla calciatura, ma non solo, sono il frutto dei dati raccolti con l’Evolved Ergonom-X: si tratta di una piattaforma di sviluppo, messa a punto da alcuni anni dalla Franchi, che attraverso l’osservazione sul campo delle abitudini di un migliaio di cacciatori, fornisce importanti indicazioni che poi vengono applicate sulle parti delle armi.

La meccanica
Dal punto di vista meccanico, la Wood non poteva che ripercorrere fedelmente lo schema che in pochi anni ha regalato così tanto successo alla gamma Horizon. Nell’azione cilindrica, ottenuta dal pieno con centri a controllo numerico, scorre il corpo dell’otturatore fluted e cromato, sulla testa del quale i classici tre tenoni frontali a 120 gradi garantiscono la chiusura e un angolo di apertura limitato e, quindi, veloce. Il diametro del corpo dell’otturatore ha un diametro di dimensioni generose, una tendenza adottata da altri produttori di bolt-action perché nella fase di produzione semplifica le operazioni, abbattendo i costi, che porta il diametro massimo del corpo (22 mm) a essere superiore al diametro delle alette. L’estrattore è del tipo a ghigliottina, l’espulsore a molla e puntone.

L’azione è la stessa per i tre calibri in cui è camerata la Wood: oltre al .308 Winchester della prova, è disponibile anche in .30-06 e in .300 Winchester magnum. Sulla parte superiore dell’azione, viene installata una Picatinny rail con inclinazione zero moa

La canna in acciaio al cromo-molibdeno, di produzione italiana, è ottenuta per rotomartellatura a freddo: nei calibri .308 Win e .30.06 è lunga 560 mm (22 “), mentre per la cameratura magnum è lunga 610 mm (24”). Il diametro della volata è di 16,5 millimetri ed è dotata di filetto (protetto da una boccola corpifiletto) per l’eventuale montaggio di un freno di bocca o, nei Paesi in cui è consentito a caccia, come la Germania e l’Austria, per installare un moderatore di suono.

Al poligono e a caccia
Non capita spesso di poter provare in maniera così approfondita una carabina: con la Horizon Wood, infatti, prima sono andato al poligono Marco Mercorelli di San Ginesio (Mc), poi all’azienda agrituristico-venatoria di Fiordimonte, la più in Italia. Al poligono siamo andati per effettuare l’azzeramento prima della battuta di caccia, ma grazie alla disponibilità di Remigio Giuliano, deus ex machina della struttura marchigiana, che in passato ha anche ospitato tre edizioni della finale del circuito Armi e Tiro, quella che avrebbe dovuto essere una rapida sessione di taratura si è trasformata in una vera e propria prova al poligono, con rosate a 100 e 200 metri e prove cronografiche delle varie munizioni impiegate. Nonostante il dopo pranzo siamo stati accolti da una temperatura torrida che certamente non aiutava in termini di effetto miraggio (ma alla sera eravamo attesi dalla battuta di contenimento dei cinghiali), le prestazioni che sono riuscito a spremere dalla Wood sono state di assoluto livello, con la canna che ha sempre lavorato a temperature che mai troverà in una normale giornata di caccia di selezione. La Wood, ma la cosa non mi ha sorpreso, ha dato il meglio con palle medio-leggere, 150-165 grani, mentre non tutte le 180 grs a nostra disposizione sono riuscite a garantire rosate dello stesso livello. Almeno tre delle quattro rosate che abbiamo selezionato a 100 e 200 metri sono risultate inferiore al moa, risultato che Franchi garantisce per la sua bolt-action con le munizioni migliori. Nonostante la Wood pesi poco, anche con cannocchiale e attacchi, sparando da seduto con appoggio anteriore e posteriore, le reazioni allo sparo sono risultate praticamente trascurabili.

Decisamente più adrenalinico il tardo pomeriggio a caccia. Accompagnato da Luca Ascani, direttore dell’azienda, ci siamo incamminati verso l’altana, ma dopo poche centinaia di metri, mentre nel frattempo ero rimasto un po’ attardato da Luca, il fotografo (ed esperto cacciatore…) di Armi e Tiro, Matteo Galuzzi, cerca in tutti i modi di attirare la mia attenzione, senza farsi sentire: mi porto sul lato del sentiero e in mezzo al bosco intravvedo un gruppetto di cinghiali. Mi fermo, carico e in piedi, senza appoggio, cerco con lo Steiner Ranger 4-16×56 il cinghiale giusto. Mi accorgo subito, però, che gli ingrandimenti erano rimasti su un valore troppo elevato per un animale che non era oltre i 40 metri, ma non mi do il tempo e non appena la sagoma si scorge da dietro un cespuglio, esplodo il colpo. Non vedo l’animale a terra, nonostante Matteo mi rassicuri sul fatto di averlo colpito.

Un breve conciliabolo, poi decido di incamminami pe raggiungere Luca che, sentita la fucilata, sta tornando verso di noi. Matteo, invece, si “traveste” da cane da traccia e scende verso il basso, dove incontra alcune gocce di sangue. Con Luca decidiamo di ripartire a piedi verso l’altana, prima che faccia sera, e di dedicarci al cinghiale a cui ho sparato in un secondo momento. Neppure il tempo di rimettersi in spalla carabina e macchina fotografica, che sentiamo un grugnito, uno sbuffo: un cinghiale, più distante e a sinistra rispetto al punto in cui ho sparato al precedente, guarda all’indietro, poi si allontana. Carico, mi appoggio rapidamente a un treppiede e sparo: l’animale rimane sul posto fulminato. Luca lo recupera, mentre Matteo riprende la sua ricerca in una zona molto ripida e dalla vegetazione piuttosto fitta. Poi: «Trovato!», urla, riferendosi al primo dei due cinghiali. Aveva percorso una cinquantina di metri, ma la cosa strana è che era salito di alcuni metri rispetto al punto in cui gli avevo sparato, invece di scendere verso un rio praticamente secco.

Alla fine di una giornata davvero intensa, non posso che dirmi soddisfatto della prova della Franchi Horizon Wood: nel giro di poche ore, il test al poligono con ottimi risultati; poi, a seguire, il contenimento del cinghiale ha dato risultati lusinghieri. Come più che lusinghiero è il mio giudizio su questa carabina: costa di listino 1.075 euro, ma non sarà impossibile trovarla in armeria sotto la soglia dei mille, presenta cura nei dettagli, un ottimo livello nelle finiture e, che è poi la cosa che interessa a chi acquista una carabina a canna rigata, spara molto bene per le esigenze di un cacciatore di ungulati.

 

Scheda tecnica
Produttore: Franchi, via della Stazione 50, 61029 Urbino, tel. 0722.30.71, franchi.com
Modello: Horizon Wood
Tipo: carabina bolt-action
Destinazione d’uso: attività venatoria
Calibro: .308 Winchester (disponibile anche .30-06 e .300 Winchester magnum)
Funzionamento: otturatore girevole-scorrevole con chiusura a tre tenoni frontali
Alimentazione: caricatore estraibile della capacità di 4 colpi (3 calibro .300 Winchester magnum)
Canna: rotomartellata, lunga 560 mm (22 pollici); 610 mm (24”) in .300 Win mag, passo di rigatura 1:11”, diametro volata di 16,5 mm con filettatura M14x1 per montaggio freno di bocca
Scatto: a tre leve, regolabile tra 900 e 1.800 grammi; su richiesta è possibile installare lo stecher
Percussione: percussore lanciato
Sicura: manuale, a leva sul fusto, a due posizioni
Mire: predisposizione per il montaggio dell’ottica con Picatinny rail con zero moa di inclinazione già installata sulla carabina
Materiali: azione in acciaio al carbonio, otturatore in acciaio, calciatura in legno
Finiture: azione brunita opaca, otturatore fluted cromato
Lunghezza totale: 1.075 mm (1.125 mm in .300 Win mag)
Peso rilevato: 2.890 grammi
Qualifica: arma per caccia
Garanzia: 7 anni
Prezzo: 1.075 euro, Iva inclusa (1.150 euro con stecher)