In particolare negli ultimi mesi, si sta verificando una vera e propria falcidie tra le sezioni del Tiro a segno nazionale presenti in Piemonte e Lombardia: molte di esse sono state costrette, infatti, a una chiusura totale dell’attività in seguito al mancato rinnovo delle agibilità da parte delle competenti autorità militari, più precisamente da parte del I reparto infrastrutture di Torino, che a quanto è dato sapere starebbe richiedendo una serie di adeguamenti infrastrutturali particolarmente onerosi e, peraltro, non richiesti dagli altri enti territoriali competenti per le altre zone della penisola. L’ultima in ordine di tempo a dover chiudere i battenti è stata la sezione di Pavia.
Per superare questa situazione di stallo, l’Unione italiana Tiro a segno, per voce del proprio presidente Costantino Vespasiano, ha interpellato il Comando genio-ufficio coordinamento tecnico, il quale ha risposto convocando una apposita commissione di verifica ma, nello stesso tempo, autorizzando le sezioni per le quali l’agibilità sia scaduta o in scadenza, ricadenti sotto la giurisdizione del I reparto infrastrutture di Torino, a proseguire l’attività sportiva, sia agonistica, sia amatoriale. “In considerazione dell’esigenza di non compromettere l’attività sportiva”, si legge nella lettera che il comando ha inviato all’Uits, “limitatamente alle sezioni Tsn ricadenti nell’area di competenza del I reparto infrastrutture di Torino, per le quali è stata segnalata la citata criticità, nelle more dell’iter di rinnovo dell’agibilità delle aree di tiro e nella considerazione che il personale interessato che parteciperà alle citate manifestazioni sportive pratica l’attività di tiro con costanza e notevole abilità tecnica, si autorizza l’attività esclusivamente di tiro sportivo fino alla data di convocazione dell’apposita commissione di verifica e comunque non oltre il mese di luglio 2024, fermo restando che detta attività dovrà avvenire sempre sotto la sorveglianza dei direttori di tiro e ufficiali di gara che dovranno garantire il rigoroso rispetto dei criteri di sicurezza attivi e passivi”.
Ovviamente la situazione è tutt’altro che sbloccata, in quanto l’esclusione dalle attività di tiro della componente prettamente istituzionale (in primis le esercitazioni di guardie giurate e polizie locali) ha comunque pesanti ricadute in termini di disservizio. Auspichiamo che la situazione possa essere risolta nel suo complesso nei tempi più brevi possibile.
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