Con gli ultimi episodi di criminalità (in particolare le violenze carnali perpetrate a Roma), il governo propone di rafforzare la presenza dei militari in servizio nelle città, a presidio dei quartieri più a rischio. «I cittadini», ha commentato il premier, «hanno molto apprezzato l’utilizzo di tremila militari in aiuto alle forze dell’ordine e sono calati tutti i reati più importanti, i reati di strada». Interpellato sulla possibilità di decuplicare il numero di so…
Con gli ultimi episodi di criminalità (in particolare le violenze carnali
perpetrate a Roma), il governo propone di rafforzare la presenza dei militari
in servizio nelle città, a presidio dei quartieri più a rischio. «I cittadini»,
ha commentato il premier, «hanno molto apprezzato l’utilizzo di tremila
militari in aiuto alle forze dell’ordine e sono calati tutti i reati più
importanti, i reati di strada». Interpellato sulla possibilità di decuplicare
il numero di soldati adibiti alla sicurezza pubblica, il ministro della Difesa
Ignazio La Russa ha replicato: «Metterne in campo trentamila oggi creerebbe
grandi problemi. Ma ricorrendo a tutti i corpi disponibili e nei tempi
necessari, cioé circa sei mesi, le forze in campo possono anche decuplicare.
Per questo è bene liberare il maggior numero di poliziotti possibile e
integrarli con i militari, ricorrendo a tutti i corpi dello Stato, con o senza
stellette. Abbiamo intenzione di mandare i militari almeno nei cento capoluoghi
e anche in altri cento luoghi, se le risorse lo consentiranno». A chi solleva
dubbi sulla preparazione dei militari per questi compiti, La Russa risponde: «È
un problema che si risolve con un addestramento di un mese. Abbiamo i migliori
formatori del mondo, i nostri carabinieri, che preparano le gendarmerie
kosovara, irachena, afghana, e sono assolutamente adeguati allo scopo».