Ad alcuni giorni di distanza dalla conclusione dei giochi di Parigi 2024, si riaccendono i riflettori su una vicenda che ad almeno una tiratrice non è andata giù: parliamo dello shoot-off per il primo e secondo posto nella finale di Skeet femminile e in particolare della britannica Amber Rutter, che ha comunque conquistato la medaglia d’argento. Metallo che si sarebbe potuto trasformare in oro, se non fosse stato per un piattello che i giudici hanno sancito non essere stato colpito dalla tiratrice, mentre una successiva analisi televisiva ha invece confermato essere stato “sbeccato” dai pallini sparati dall’atleta (quindi valido). Il punto è che, diversamente da altre competizioni, nella finale di Parigi 2024 la Issf non ha previsto l’impiego del Var, quindi il riesame della decisione da parte dei tre giudici di gara ha confermato il “no bird” e ha quindi determinato la conclusione al secondo posto della Rutter.
La giovane britannica ha commentato poche ore fa sul proprio profilo Instagram: “ci sono state migliaia di commenti e immagini condivise che dimostrano chiaramente che colpisco il piattello nello shoot-off per la medaglia d’oro. Sento che non solo io stessa, ma l’intera comunità dei tiratori deve evidenziare e affrontare la questione. Ogni atleta, soprattutto nei giochi olimpici, merita di competere su un campo di gioco leale. Siamo a un livello d’élite e credo che questi errori non dovrebbero essere neppure una possibilità”.
L’atleta ha quindi chiesto alla Issf di “assumersi una certa responsabilità e scusarsi per la decisione sbagliata che alla fine mi è costata l’opportunità di vincere una medaglia d’oro olimpica, e predisporre un piano per impedire che qualcosa del genere accada in futuro”. Per il momento la federazione non ha commentato.