Lo Stato maggiore della Difesa ha pubblicato una propria circolare esplicativa sul recepimento della direttiva. Parla, però, soltanto di…
Dopo il ministero dell'Interno, anche lo Stato maggiore della Difesa ha emanato una circolare in merito al decreto legislativo di recepimento della Direttiva 2017/853, con particolare riferimento alle procedure previste per il rilascio dei certificati medici da parte dei medici militari. Purtroppo, e stranamente, la circolare in oggetto prende in considerazione solo ed esclusivamente la procedura prevista per i certificati per il rilascio o rinnovo del porto d'armi, mentre nulla dice in merito ai certificati destinati ai meri detentori. La questione è invece piuttosto importante, atteso il fatto che secondo la circolare del ministero dell'Interno emanata il 12 settembre, i medici militari destinati al rilascio dei certificati per i detentori dovrebbero essere solo quelli in servizio attivo (come esplicitamente previsto per gli altri certificati, cioè quelli per il porto d'armi), malgrado una lettura letterale della norma dia indicazioni in senso contrario (ovvero che potrebbero rilasciare questo certificato anche i medici in congedo e/o quiescenza, come avviene con i certificati per le patenti di guida). Sarebbe opportuna a questo punto una interpretazione da parte del ministero della Difesa che possa contribuire a fare chiarezza sul punto, sia nell'interesse dei cittadini, sia dei medici medesimi. A parte questo, un punto importante viene invece esplicitamente chiarito: cioè che non deve necessariamente sussistere un legame territoriale tra il medico certificatore e la residenza del richiedente. Quindi, in pratica, un residente a Milano può farsi rilasciare un certificato da un medico di Alessandria, per esempio.
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