L'Associazione nazionale Libera caccia della Toscana promuove una class action contro alcuni ambiti territoriali di caccia toscani. Ecco cosa scrive Nicola Barbarito: "L'attività venatoria, in Italia, è una delle attività maggiormente vessate dal punto di vista della tassazione, oltre che dal pregiudizio infondato di coloro i quali si ritengono ambientalisti. Che ora si debbano pagare anche contributi non dovuti, in un clima di recessione come quello attuale, è decisamente intollerabile".
"Abbiamo ricevuto una risposta scritta da parte dell'Ufficio caccia della Regione Toscana, alla quale abbiamo chiesto chiarimenti circa il contributo richiesto dall'atc ai cacciatori ospiti delle squadre di caccia al cinghiale, anche se residenti nell'atc di caccia. In buona sintesi la Regione Toscana ha risposto che il contributo è illegittimo. Cogliamo quindi l'occasione per informare gli appassionati di attività venatoria che non sono tenuti a pagare questo ulteriore balzello che è mirato unicamente a scoraggiare il proseguimento di quella che è una passione ma soprattutto l'occasione di vivere a contatto con l'ambiente, nel pieno rispetto delle leggi. Non solo, stiamo rapidamente preparando una class action regionale contro questa richiesta di contribuzione, nei confronti delle atc che hanno richiesto il suddetto contributo per ogni giornata di caccia, vogliamo che vengano restituiti i soldi richiesti illecitamente ai cacciatori, tanto straordinaria quanto illegittima per tutelare coloro i quali spendono già ingenti cifre per coltivare questa passione. Desideriamo che tutti gli appassionati siano risarciti almeno monetariamente perché al risarcimento morale per tutte le angherie subite dagli appassionati della caccia non c'è rimedio. Invitiamo tutti i cacciatori a sostenere questa iniziativa, contattandoci al seguente indirizzo email segr.gr@tiscali.it, affinché siano tutelati i nostri diritti di cittadini e di appassionati".