Lo scorso 3 novembre, il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge dal titolo “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2019-2020”, nel quale è contenuto un importante emendamento che rimuoverebbe l’anacronistico divieto di vendita delle armi corte in calibro 9×19 mm.
Il testo è approdato all’esame della Camera dei deputati lo scorso 8 novembre.
Quali sono, adesso, gli scenari? In realtà il ddl era già stato trattato alla Camera e approvato dai deputati lo scorso 1° aprile. Poi, il testo è giunto in Senato dove, però, sono state apportate modifiche al testo (tra cui, appunto, l’emendamento in questione). Il nostro sistema costituzionale prevede, secondo il cosiddetto principio del bicameralismo perfetto, che entrambi i rami del Parlamento approvino il medesimo testo, perché possa diventare legge. Quindi, si aprono due possibilità: la prima è che la Camera approvi il testo approvato dal Senato lo scorso 3 novembre così come è, senza modifiche; in tal caso, il ddl diventerà a tutti gli effetti legge ed entrerà in vigore dal quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Oppure (ipotesi remota ma non impossibile), i deputati decideranno di apportare ulteriori modifiche, nel qual caso il testo dovrà ritornare nuovamente al Senato per l’approvazione.
I tempi? Se la Camera dovesse approvare il testo così come è, è possibile addirittura che il via libera definitivo venga dato prima della fine del 2021 o, al più, per le prime settimane del 2022 (considerando che a fine anno molte delle risorse delle due Camere sono destinate all’approvazione delle leggi finanziarie). Vi terremo, ovviamente, informati con la consueta tempestività.
Nel frattempo, è possibile seguire l’iter legislativo del ddl CLICCANDO QUI.