Antonio Bana non ci sta. A poche ore dalla pubblicazione di documenti che arrivano da Bruxelles dopo le terribili stragi terroristiche a Parigi, il presidente di Assoarmieri ha scritto un documento sul quale esprime tutto il suo dissenso su quella che appare la solita proposta presa sull’onda emotiva di un fatto pur grave. Ieri, infatti, la Commissione europea ha approvato un pacchetto di misure destinate a rendere più difficile l’acquisizione di armi nell’Unione europea, agevolare la tracciatura delle armi, rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri e assicurare criteri omogenei per considerare effettivamente disattivata un’arma.
«Bisogna a gran voce evidenziare», sostiene Bana, «che le associazioni, sia la nostra italiana sia quella europea, la Aecac, rappresentano collezionisti, commercianti e privati possessori di armi civili e non è e non potrà mai essere collegata al traffico illegale di armi. Il cuore del problema sono i terroristi che usano armi militari provenienti da zone di guerra e non sono invece i dodici milioni di sportivi appassionati che detengono armi legalmente.
«Le misure richieste dalla Commissione Europea sulle restrizioni e sul controllo delle armi», continua Bana, «devono essere ancora approvate dal consiglio degli Stati membri del parlamento europeo, ma le linee di intervento da seguire per la sicurezza nazionale ed europea contro il terrorismo dopo i fatti di Parigi sono altre»
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