Dalle pagine del Corriere della sera, il noto giornalista Beppe Severgnini regala perle di saggezza sul triste caso del folle che ha ucciso dieci persone nella cittadina di Kauhajoki, in Finlandia. “Tragedie simili”, chioccia Severgnini parlando dei tipi italiani incapaci di riconoscere l’evidenza, “sono accadute negli Stati Uniti. Finlandia e Usa sono i due Paesi dove le armi da fuoco sono più diffuse. Non occorre un premio Nobel per capire che esiste una correla…
Dalle pagine del Corriere della sera, il noto giornalista Beppe Severgnini
regala perle di saggezza sul triste caso del folle che ha ucciso dieci persone
nella cittadina di Kauhajoki, in Finlandia. “Tragedie simili”, chioccia
Severgnini parlando dei tipi italiani incapaci di riconoscere l’evidenza, “sono
accadute negli Stati Uniti. Finlandia e Usa sono i due Paesi dove le armi da
fuoco sono più diffuse. Non occorre un premio Nobel per capire che esiste una
correlazione. Ma la faccia tosta cosmica nega. Siccome s’è fissato che la
detenzione di armi è una forma di libertà, continuerà a rifiutare ogni seria
limitazione. Finché un pazzo, a un incrocio, gli infila la canna della pistola
nella narice. A quel punto, forse, è disposta a rivedere la propria posizione”.
Ebbene, noi siamo tra i fissati che credono, guarda un po’, che detenere
legittimamente armi, in un Paese democratico, sia una forma di libertà. E
vorremmo anche che Severgnini guardasse a quello che sta succedendo nei Paesi
più proibizionisti in materia di armi, come Gran Bretagna e Australia, in cui i
reati commessi con armi e violenza si sono moltiplicati esponenzialmente.
Magari aiuterebbe anche dare un’occhiata al tasso di criminalità della
Svizzera, Paese in cui ai cittadini è consentito (orrore!) tenere in casa bombe
a mano e fucili d’assalto. Più di tutto ci piacerebbe che invece di spargere
perle di demagogica superficialità, ci si documentasse un minimo.
Per inciso, dopo la strage il governo finlandese ha annunciato che renderà più
severe le norme sul porto d’armi, in particolare per quanto riguarda
l’accertamento da parte delle forze dell’ordine dell’identità del titolare di
autorizzazioni in materia di armi e il suo eventuale uso di farmaci.