Nell’anno in cui la diplomazia internazionale ha trovato a Parigi un accordo sui cambiamenti climatici, a conclusione della ventunesima Conferenza delle parti, fabbrica d’armi Pietro Beretta ha chiuso il 2015 con bilancio energetico che evidenzia un consumo di energia derivante per il 72% dall’auto produzione mentre il rimanente 28% è stato acquistato sul mercato e con una cessione al Gestore servizi energetici del 29% di quanto auto prodotto; la riduzione di emissioni da Co2 è stata del 55% equivalente a 7.360 tonnellate, di cui 6.700 da fonte rinnovabile idroelettrica e 660 da cogenerazione.
«Si tratta»,commenta Franco Beretta Gussalli Beretta, presidente della società di Gardone Valtrompia, «di risultati dei quali possiamo esser soddisfatti, che non devono tuttavia appagarci, ma stimolarci ad esser sempre più una realtà industriale green economy, attenta all’ambiente, ma questo risultato verrà raggiunto solamente investendo e migliorando le performance energetiche, sia dei processi industriali che dell’autoproduzione».
Se il “Piano 20 – 20 – 20” del pacchetto clima/energia varato dall’Unione europea prevede con una percentuale del 20% ciascuna di ridurre le emissioni di gas serra, alzare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico, a cinque anni dalla scadenza del provvisorio traguardo del 2020, fabbrica d’armi Pietro Beretta è molto avanti: ha ridotto del 55% le emissioni di gas serra, nella produzione di energia da fonti rinnovabili ha realizzato il 61% del suo programma e, considerando solo il contributo della cogenerazione ad alta efficienza, ottenuto il 14% della quota prevista per il risparmio energetico.
«In una storia industriale vecchia di oltre 500 anni, per fabbrica d'armi Pietro Beretta il risparmio energetico è una best practice non di oggi, vantando grazie anche alla ampia visione di chi ci ha preceduto», sottolinea Franco Gussalli Beretta, «più di un secolo di impegno: la società aveva infatti acquisito fin dal 1913 i diritti di utilizzo di una presa idraulica sul Mella che scorre lungo la valle attraversando lo stabilimento di Gardone e che alimenta una centrale denominata “Bresciana” da 440 kw». Ma quello è stato solo un primo passo.
Nel 1939 è poi entrato in funzione un secondo impianto da 1200 Kw, denominato “Rovedolo”, cui nel novembre 1998 fabbrica d’armi Pietro Beretta ha aggiunto un impianto di cogenerazione, facendo seguire nel 2002 la riattivazione della centrale denominata “Energia Blu” da 1050 kw in società con il comune di Gardone, investendo infine nel 2010 e nel 2013 nel fotovoltaico che oggi a Gardone genera energia attraverso due impianti.