Nel suo discorso in sessione congiunta al Congresso degli Stati Uniti, il presidente americano Joe Biden ha illustrato le iniziative intraprese nei primi tre mesi di mandato presidenziale e ha anche anticipato quali saranno le prossime iniziative legislative della sua amministrazione. Per quanto riguarda, in particolare, la normativa in materia di armi, il presidente Biden è tornato a sollecitare i membri repubblicani del Senato perché sblocchino i due disegni di legge attualmente fermi alla camera alta, che dovrebbero rafforzare ed estendere la portata del cosiddetto Background check per l’acquisto di armi e introdurre requisiti più restrittivi per l’autorizzazione all’acquisto di armi.
Biden è tornato, poi, a evocare il famoso “bando” per i black rifle e i caricatori ad alta capacità, esclamando: “ne abbiamo bisogno e non ditemi che non si può fare. Lo abbiamo fatto in passato e ha funzionato”, riferendosi al famoso provvedimento entrato in vigore nel 1994 (e scaduto nel 2004), promulgato sotto la presidenza Clinton. Biden ha in proposito affermato: “allora abbiamo battuto la Nra e nei primi anni 2000, quando quella legge è scaduta, abbiamo assistito a un nuovo spargimento quotidiano di sangue. Se quella legge fosse ripristinata, non vedremmo più gli attuali spargimenti di sangue. Farò ciò che è in mio potere per proteggere il popolo americano da questa epidemia di violenza armata, ma è tempo che anche il congresso agisca”.
Per la verità, studi indipendenti svolti sia durante, sia dopo la scadenza del Federal assault weapon ban di Clinton hanno evidenziato che l’efficacia del provvedimento è stata, per usare un eufemismo, controversa. In particolare, gli studi hanno evidenziato come il numero di crimini commessi con le armi oggetto del bando sia effettivamente diminuito nei 10 anni di vigenza, ma solo per essere sostituito da una eguale percentuale di crimini commessi con altre tipologie di armi, non coinvolte nel provvedimento restrittivo.
Il che dovrebbe evidenziare il fatto che concentrarsi sullo strumento perpetrato per commettere un crimine, anziché sugli autori e sul contesto (sociale, politico, razziale e quant’altro) nel quale questi crimini maturano, serve solo ed esclusivamente a danneggiare le categorie oneste di cittadini, che tali strumenti mai userebbero per delinquere.