Come aveva, peraltro, promesso già dai primi giorni del proprio insediamento, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula Da Silva ha firmato un ordine esecutivo per inasprire la normativa sulle armi, in controtendenza con le iniziative a suo tempo prese dal suo predecessore Jair Bolsonaro. Si parla di una riduzione del numero di armi detenibili per difesa personale da 4 a 2, e delle munizioni detenibili per difesa da 200 a 50 all’anno, una riduzione della durata delle licenze in materia di armi da 10 anni a 3 o 5, a seconda della licenza. I tiratori sportivi saranno suddivisi su tre livelli di esperienza, ai quali sono associate facoltà di acquisto e detenzione in ordine crescente.
Alcune tipologie di calibri saranno inoltre sottoposte a maggiori vincoli, così come alcune tipologie di armi, come le carabine semiautomatiche moderne. Si è inoltre ventilata anche l’ipotesi di un riacquisto (buyback) di alcune tipologie di armi. La gestione delle pratiche relative ai legali detentori di armi (cacciatori, tiratori, collezionisti) sarà inoltre non più affidata alle forze armate, bensì alla polizia federale.