Sono passati già diversi mesi dalla disgraziata vicenda verificatasi nel Tsn di Roma, in cui un iscritto ha sottratto una delle armi date a noleggio per compiere una insensata strage. Al momento il poligono ha riaperto i battenti, ma l’armeria risulta ancora sotto sequestro, quindi l’accesso alle linee è consentito solo agli iscritti con porto d’armi e armi proprie. Poche ore fa è stato reso noto che il presidente del Tsn e un direttore di tiro sono indagati circa l’omessa custodia dell’arma utilizzata dal folle per compiere la strage.
Al momento non risulta che il ministero dell’Interno sia in procinto di emanare disposizioni minime uniformi per tutto il territorio nazionale circa le precauzioni e gli accorgimenti da adottare per il noleggio delle armi delle sezioni Tsn, ma qualcosa si sta muovendo, seppur alla chetichella. Parliamo di una nota, inviata lo scorso 13 marzo, all’Uits da parte del capo di gabinetto del ministero dell’Interno, con la quale è stato rappresentato alla Uits che “compete alle autorità provinciali di pubblica sicurezza la vigilanza e il controllo sull’osservanza delle prescrizioni di legge e di regolamento nell’utilizzo e nella custodia delle armi”.
Ne ha dato conto, in un lungo preambolo, il consiglio direttivo dell’Uits, approvando lo scorso 31 marzo (ma la pubblicazione sul sito Uits è solo del 4 maggio scorso) una modifica allo statuto delle sezioni (che, quindi, ci si attende che le sezioni ratifichino e accolgano). La modifica riguarda, in particolare, due articoli dello statuto, il 39 e il 41: quest’ultimo prevedeva al punto 2, in effetti, che le sezioni dovessero conformarsi, per le modalità di presa in carico, custodia e cessione delle armi e delle munizioni, a specifiche direttive fornite dall’Uits che, peraltro, non risulta che l’Uits avesse mai emanato. Con la modifica approvata dal consiglio direttivo, è stata cancellata tutta la seconda parte del punto 2 dell’articolo 41, in modo tale da lasciare solo l’indicazione relativa al fatto che la gestione di armi e munizioni dovrà “avvenire nel rispetto delle norme di legge vigenti in materia”, senza alcuna competenza in capo all’Uits.
La modifica dell’articolo 39 dello statuto, invece, riguarda la questione delle agibilità: nella formulazione originaria, vigente fino a questo momento, il punto 5 dell’articolo 39 prevedeva che l’agibilità degli impianti di tiro fosse fornita dalla Uits per le palestre di aria compressa e per gli impianti di tiro di prima categoria, nonché per i locali di custodia di armi e munizioni, nella nuova stesura si prevede che solo le agibilità per le palestre dell’aria compressa restino sotto la competenza dell’Uits, mentre per tutti gli altri casi la competenza sia del ministero della Difesa. Inclusi i locali per la custodia di armi e munizioni che, però, in realtà dovrebbe ricadere sotto le competenze del ministero dell’Interno, più che sotto quelle del ministero della Difesa.
A questo punto, dopo il chiarimento del capo di gabinetto del ministero dell’Interno, si auspica che l’autorità di pubblica sicurezza di Roma possa procedere al più presto alla definizione di procedure precise in merito al noleggio delle armi sezionali, in modo tale che, una volta dissequestrata l’armeria sezionale, il Tsn possa riprendere compiutamente la propria attività istituzionale, che attualmente risulta grandemente menomata.