Una pieghevole per il survival e l’escursionismo che costa meno di un’aria compressa, dal look futuristico: numerose le varianti in catalogo, la precisione è persino sorprendente
Negli Stati Uniti, l’arma “da survival” o da trekking ha sempre un grande appeal e una discreta fascia di mercato, complice anche la legislazione di molti Stati dell’Unione che non rende così impossibile, come da noi, portare con sé armi nelle classiche attività di campeggio ed escursionismo. In questo ambito, la fanno tutto sommato da padrone armi compatte, che possono essere tanto pistole o revolver quanto carabine, camerate in .22 long rifle che consente di portare con sé una discreta riserva di fuoco mantenendo comunque pesi e ingombri ridotti al minimo, in modo da non incidere più di tanto sullo sforzo complessivo richiesto per il trasporto dell’equipaggiamento. L’arma al seguito dei campeggiatori, negli Usa, può servire tanto per intrattenersi con due tiri ai barattoli insieme ai figli, quanto per integrare la dieta di scatolame con selvaggina fresca. Non stupisce, quindi, che proprio pensando in particolare al mercato nordamericano Chiappa firearms abbia deciso di introdurre in produzione una svelta carabinetta pieghevole che rappresenta in modo eccellente le caratteristiche richieste a una carabina da campeggio, a partire dal massimo contenimento degli ingombri, senza per questo dimenticare anche il massimo contenimento dei prezzi, cosa che all’americano medio non dispiace di certo, soprattutto per una carabina backpacker (da portare in spalla) che potrà essere anche maltrattata senza troppi pensieri.
Per il mercato italiano la possibilità di porto dell’arma nel corso delle escursioni è praticamente impossibile, resta però il fatto che si tratta di un’arma minimalista nel prezzo (nel senso stretto del termine, costa meno di una carabina ad aria compressa di libera vendita) che può consentire al neofita che voglia cimentarsi con il .22 lr di acquistare uno strumento ludico con un investimento finanziario che più contenuto di così semplicemente non può essere. Considerando, tra l’altro, la crisi finanziaria di questi anni, esasperata dall’emergenza del Coronavirus, non si può che salutare positivamente una carabinetta “anti-crisi” come la Little badger.
La carabina in questione rappresenta la riduzione ai minimi termini, all’essenziale, delle soluzioni tecniche che consentono di realizzare un attrezzo sparante. La cellula è quella del classico basculante a canna liscia, con una struttura portante in zama che comprende sia la bascula, sia il monoblocco di culatta, sul quale si innesta la canna vera e propria che, ovviamente, è invece in acciaio, così come percussore, cane e altre componenti della meccanica. L’impiego della zama non può ovviamente stupire su un’arma di questa fascia di prezzo ma, ciò premesso, date le caratteristiche energetiche espresse dal munizionamento impiegato garantisce comunque una lunga durata operativa. Le componenti in zama sono ricoperte con una verniciatura nera opaca, mentre la canna ha una brunitura semilucida. Ha una lunghezza nominale di 16,5 pollici, ma ne è anche prevista una variante con 2 pollici di canna in più, nel solo .22 long rifle. Le altre camerature previste sono il .22 magnum e il .17 Hmr, che per il Varmint negli Stati Uniti ha avuto una espansione piuttosto rapida negli ultimi anni. La canna è predisposta in volata per una filettatura che consente il montaggio di moderatori di suono (nei Paesi in cui ne sia consentito l’uso), sull’esemplare in prova è però presente anche una boccola polimerica fissa che ne impedisce l’uso.
Il monoblocco della canna viene tenuto in chiusura grazie al classico sistema a tassello basso su rampone, per aprire la canna per il caricamento o per il ripiegamento in fase di trasporto, basta tirare all’indietro il nottolino posto davanti al ponticello del grilletto. La rotazione della canna fa sì che, tramite un gioco di piani inclinati, si provochi l’estroflessione dell’estrattore dalla propria sede, che sfila il bossolo dalla camera per circa 5 millimetri, consentendo di afferrarlo con le dita e asportarlo del tutto. La percussione avviene tramite cane esterno, la sicura manuale è costituita dalla prima monta di sicurezza sul cane che, però, oltre a poter essere attivata manualmente, si attiva in modo automatico azionando il nottolino di apertura. Se, poi, ci fosse qualche furbacchione che una volta aperta la canna, decide di riaccompagnare il cane in posizione di completo abbattimento (comportando quindi la protrusione del percussore rispetto al piano della faccia dell’otturatore), nel momento in cui si riporta la canna in chiusura il movimento di arretramento del tassello di tenuta costringe nuovamente il cane ad arretrare, ripristinando la prima monta di sicurezza. Insomma, è un’arma decisamente a prova di stupido, o di incosciente, per quanto riguarda la sicurezza operativa.
Per l’armamento del cane, quest’ultimo è provvisto di una cresta dotata di una serie di rigature orizzontali antiscivolo, sulla quale inoltre è investito e fissato mediante un grano un cilindretto che fornisce una superficie di presa aggiuntiva sui due lati (per una larghezza complessiva di 40 millimetri), per garantire il massimo comfort di azionamento anche nel caso in cui si decidesse di utilizzare un’ottica di dimensioni importanti e con montaggio molto basso rispetto all’asse della canna.
La calciatura è realizzata con tondino d’acciaio, a formare una sagoma scheletrata che culmina all’estremità posteriore con un calciolo leggermente arcuato in polimero, che integra un alveare porta munizioni con 12 clip per altrettante cartucce (sei per ciascun lato).
Anche l’astina, così come il calcio, è minimalista, essendo costituita in pratica da un blocco di quattro slitte Picatinny in polimero collocate sulla canna, appena oltre il monoblocco di culatta. Ciascuna slitta è dotata di otto slot per il collocamento del tipico travetto degli attacchi con interfaccia Picatinny. Sulla slitta Picatinny superiore sono fissati due attacchi che nella parte superiore presentano una slitta a coda di rondine di 11 mm, sulla quale a sua volta è fissata una semplicissima ottica 4×20 mm. Questo rappresenta gli organi di mira dell’arma.
Una ulteriore porzione di slitta Picatinny, con tre slot, è integrata direttamente nella bascula e si trova immediatamente alle spalle del ponticello del grilletto: su di essa si può fissare una impugnatura anatomica tipo Ar15 prodotta dalla stessa Chiappa firearms, disponibile come optional, oppure sfruttando il foro filettato centrale è possibile applicare una impugnatura cilindrica verticale che contiene un piccolo kit di pulizia (anch’essa disponibile aftermarket).
La Little badger ha una famiglia piuttosto numerosa di sottovarianti: innanzi tutto è possibile scegliere se avere l’allestimento tutto nero o con slitte Picatinny e calciolo in verde oliva, come è nel caso dell’esemplare della nostra prova; in secondo luogo è possibile scegliere una variante che non contempla l’ottica come dotazione di serie, per contro è dotata di riferimenti di mira meccanici, costituiti da un mirino a lama protetto da alette e da una diottra regolabile in elevazione e derivazione, che sono poi i medesimi organi di mira che Chiappa firearms monta sulla propria replica in .22 lr della M1 Carbine. Resta ovviamente intatta la possibilità di montare un’ottica di propria scelta sulle slitte Picatinny presenti sulla canna. Nei soli calibri .22 lr e .22 magnum è, inoltre, possibile scegliere la versione Deluxe, che al posto del calcio scheletrato ha un calcio in legno di tipo convenzionale, a mezza pistola, e presenta anche un’astina sempre in legno. In questo caso si perdono le slitte Picatinny laterali e inferiori e resta solo quella superiore, davanti al monoblocco. La versione Deluxe è dotata delle mire metalliche tipo M11 Carbine.
Abbiamo svolto la prova a fuoco alla canonica distanza dei 50 metri (canonica per il calibro .22 lr, è chiaro). Poiché l’arma era sprovvista di mire meccaniche e dotata di cannocchiale, abbiamo ovviamente deciso di testarla con il cannocchiale in dotazione, anche se era forse dagli anni Settanta, con l’aria compressa, che non ne vedevamo uno così “basico”. D’altro canto, per il prezzo complessivo di vendita sarebbe veramente non solo ingiusto ma anche delirante aspettarsi qualcosa di più. Lo strumento ottico è già installato sulla carabina non appena quest’ultima esce dalla confezione, abbiamo piazzato il tutto sul nostro rest anteriore per il tiro e abbiamo appoggiato la spalla sul calciolo, cercando di collimare il reticolo. Pausa, tutto sfuocato: per fortuna ruotando l’intero oculare si può regolare la messa a fuoco, tra l’altro con una escursione decisamente ampia di regolazione. Quando ormai cominciavamo a pensare che ci sarebbe rimasto l’oculare in mano, siamo finalmente riusciti ad avere nitidi sia il reticolo, sia il bersaglio. Le torrette per la regolazione si possono azionare con la classica monetina, dopo aver svitato i cappucci in plastica di protezione. Già così come uscita dalla scatola, comunque, si poteva colpire il nero del bersaglio di pistola standard a 50 metri.
L’arma è leggerissima, non arriva a due chili, e una volta ripiegata letteralmente sparisce, diventa un fazzoletto di soli 44 centimetri di lunghezza. L’ottica, e questo è un grande vantaggio, non influisce in alcun modo sull’ingombro complessivo, per il trasporto la Chiappa firearms prevede anche una comoda custodia con tracolla in tessuto sintetico. Il calcio in tondino di ferro sembra sulle prime un po’ inconsistente, sembra di non avere nulla in mano da stringere, ovviamente montando l’impugnatura opzionale l’aspetto ergonomico migliora in modo deciso (con un sovrapprezzo del tutto onesto, peraltro, decisamente in linea con la filosofia dell’arma), ma ci preme sottolineare che, comunque, anche così con un minimo di pratica si riesce a ottenere un sufficiente comfort e una idonea stabilità al tiro.
Abbiamo selezionato quattro caricamenti, ovviamente non di tipo match perché non avrebbero avuto senso su un’arma di questo tipo: le classicissime Fiocchi M300, le Cci Clean .22 in versione standard e ad alta velocità e le superveloci Remington Yellow jacket hollow point. Dal punto di vista cronografico, le Fiocchi hanno rispettato le previsioni di fabbrica determinando una media di 312 metri al secondo, più o meno equivalenti le Clean .22 standard con 304 metri al secondo, siamo rimasti invece abbastanza sorpresi dalla velocità inaspettatamente contenuta sviluppata dalle Clean .22 ad alta velocità, superiore di soli 21 metri al secondo rispetto alle Clean standard e abbondantemente ancora in fascia subsonica. Le più veloci prevedibilmente sono state le Remington, supersoniche con la loro media di 362 metri al secondo.
L’armamento del cane è molto agevole, grazie alle prolunghe laterali maggiorate; anche l’azionamento del nottolino di apertura è agevole, per l’estrazione dei bossoli il basculaggio della canna però deve essere decisamente superiore ai 90 gradi, non basta quindi semplicemente socchiudere. I risultati sul bersaglio di pistola standard sono stati obiettivamente al di sopra delle nostre più rosee previsioni, passando da un minimo di 5 colpi in 40 millimetri con le Cci Clean .22 standard ad addirittura soli 25 millimetri (con tre colpi quasi nello stesso foro) con le Remington Jellow jacket, e ciò a dispetto di una elevata deviazione standard. È ovvio che con un’ottica appena più prestante si possa fare anche meglio di così, ma si rischierebbe a questo punto di spendere più di ottica che di carabina!
La prova completa su Armi e Tiro di settembre 2020
Produttore: Chiappa firearms srl, via Milano 2, 25020 Azzano Mella (Bs), tel. 030.97.49.065, fax 030.97.49.232, chiappafirearms.com
Modello: Little badger
Tipo: carabina a canna basculante
Calibro: .22 lr (anche .22 magnum e .17 Hmr)
Funzionamento: a caricamento successivo, chiusura a tassello su rampone
Alimentazione: colpo singolo
Canna: lunga 423 mm (16,5 pollici nominali), diametro 14,4 mm
Lunghezza totale: 785 mm (440 ripiegato)
Sicura: mezza monta del cane, ad attivazione automatica con azionamento della leva di apertura
Scatto: monostadio, peso di sgancio circa 1.500 g
Percussione: cane esterno
Mire: slitte Picatinny per l’installazione di ottiche, il kit comprende un cannocchiale 4×20
Materiali: carcassa in zama, canna e calciatura in acciaio, calciolo in polimero
Finiture: carcassa verniciata nera opaca, parti in acciaio brunite, calciolo e slitte Picatinny nere oppure Od green
Peso: 1.650 g
Qualifica: arma sportiva
Altre versioni: con mirino a lama protetto da alette e diottra regolabile, oppure (solo .22 lr) con canna di 18,5 pollici; versione Deluxe con calcio e astina in legno, mire metalliche e Picatinny solo superiore, in .22 lr e .22 magnum
Prezzo: 188 euro, Iva inclusa; versione con mire metalliche, 188 euro in .22 lr, 218 in .17 Hmr, 209 in .22 magnum; versione Deluxe, 276 euro (293 in .22 magnum)