A 4 mesi dall’inizio di un’Olimpiade mai così incerta, la campionessa azzurra ha dovuto modificare la preparazione “a porte chiuse”
«Al momento attuale non posso che allenarmi senza pensare che l’Olimpiade potrebbe essere rimandata e sono già fortunata a potermi allenare sul mio campo», la super campionessa azzurra del Tiro a volo Jessica Rossi in tempi di coronavirus e, soprattutto, a 4 mesi dalla data di inizio di Tokyo 2020. «Purtroppo è stata annullata la preolimpica di metà aprile e, a parte la prova di Coppa del mondo di Cipro, cui Mauro ha partecipato rischiando di non poter rientrare, anche quella in India dovrebbe essere posticipata. Non poter testare in gara quello che stai facendo in allenamento, non poter provare le pedane di Tokyo sono limiti grossi. Ma io spero che ripartano le gare, anche perché questo starebbe a significare che il problema coronavirus è stato risolto».
Jessica si rende ben conto che i problemi sono altri… «Io vedo ancora gente in giro, non hanno capito bene. Anche molti anziani… se penso che facciamo tutto questo soprattutto per loro!». Gli atleti, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali e internazionali possono allenarsi negli impianti a porte chiuse, secondo il dpcm del 9 marzo. «Proprio così e per me è facile, abito a pochi chilometri dal campo dell’Ad Olimpia di Crevalcore (Bo) che è mio e di Mauro. Certo, io ho dovuto abbandonare la preparazione atletica in piscina, ma la federazione ci ha aiutato ad avere qui le macchine Laporte che si useranno a Tokyo». Come va per gli altri azzurri del Tiro a volo? «Ho sentito solo la mia compagna Silvana Stanco che è in Svizzera e anche da lei la situazione sta rapidamente cambiando».
Mauro De Filippis è primo nel ranking Issf del Trap, dunque per Tokyo, facendo gli scongiuri, dovrebbe essere qualificato di diritto. Tuttavia a Cipro il suo buon 118/125 l’ha lasciato appena fuori dalla finale e il tedesco Andreas Loew che lo segue nel ranking si è avvicinato grazie a un secondo posto. Per le particolari regole del ranking, chi è in testa continua a perdere punti, se non ne fa… In assenza di Mauro, Jessica si è allenata da sola: «Sì, ma portavo il cane: Olimpia, una dobermann di 8 anni. Lei va a simpatia, dicono sia come me, in ogni caso con me è molto empatica. L’ho portata per farmi compagnia e perché non c’era nessuno da sbranare… il problema però è che non ha paura e quando si stufa mi viene vicina e non mi lascia stare!».
Tokyo chissà, speriamo tutti… Per fortuna che è tornato l’amore vero, Mauro, e a settembre il concerto al Campovolo di Reggio Emilia della sua altra passione: il (da poco) sessantenne cantautore reggiano Luciano Ligabue: «Ho già i biglietti e spero proprio non lo rimandino!».