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] Negli ultimi anni abbiamo visto una sempre maggiore diffusione delle pistole sub-compatte in calibri “energici”: armi semiautomatiche dotate di canna e impugnatura molto corte in modo da essere facilmente occultate, ma camerate per cartucce di potenza pari o superiore al 9×21 e con una capacità del caricatore non indifferente. Più o meno tutte le principali aziende si sono lanciate per entrare in questa nuova gamma di mercato e, per non gravare pesantemente sui costi di progettazione, hanno utilizzato come base di partenza soluzione meccaniche proprie delle armi full size. Una delle ultime aziende che mancava all’appello era la Ceska zbrojovka che, nonostante una nutrita serie di armi derivate dal modello 75, non aveva niente di realmente tascabile (a parte il modello 92 in 6,35 mm). Per colmare il gap e aggredire una nuova fascia di mercato, la Cz ha affidato lo sviluppo di una subcompact a due progettisti, Radek Hauerland e Milan Trakulja i quali, in breve tempo, hanno sfornato il progetto definitivo utilizzando come base di partenza l’ormai trentennale ma sempre attuale disegno del modello 75. La nuova subcompact è stata realizzata in due versioni: una con fusto in alluminio, per gli amanti del classico, e una con castello in polimeri (oggetto di questa prova), che vanta un’ulteriore diminuzione di peso di 30 grammi. È stata battezzata 2075 Rami P, dove Rami è l’ acronimo che racchiude le prime due lettere dei nomi dei progettisti, mentre la P indica la parola “Polimeri”. Inutile dirlo, nella versione con fusto in alluminio questo suffisso è assente. Le sue dimensioni compatte, combinate con una cartuccia di elevata potenza, ne hanno decretato l’immediato successo specialmente negli Stati Uniti, dove è molto sentita la necessità di una pistola back-up. Oltreoceano, la Rami è stata immediatamente messa a confronto con la Glock 27, considerata da molti lo stato dell’arte delle back-up e il confronto non è poi così azzardato, considerate le dimensioni e la capacità del caricatore pressoché analoghe. Molte soluzioni meccaniche sono mutuate dalla storica Cz 75 ma, al fine di contenere dimensioni e pesi dell’arma, sono state realizzate una serie di modifiche molto interessanti. La catena di scatto è ad Azione mista e sul fusto è presente una leva ambidestra che svolge la funzione di sicura manuale, ma non di abbatticane. Per riportare il cane in posizione di riposo, quindi, bisogna accompagnarlo manualmente, per evitare la partenza di colpi indesiderati è presente la mezza monta di sicurezza. Nel carrello, inoltre, è presente la sicura automatica al percussore, che consente lo sparo solo se il grilletto è premuto a fondo. Il cane e la sicura sono trattenuti all’ interno del castello da una gondola in acciaio che svolge anche la funzione di guida posteriore per il carrello. Nella parte anteriore del fusto è presente una seconda gondola con un’altra coppia di guide, che svolge anche la funzione di punto di ancoraggio della leva dell’hold open. Il perno di quest’ultima comanda lo svincolo della canna dal carrello, scorrendo dentro un occhiello ricavato in un’appendice sotto la camera di cartuccia che svolge anche la funzione di rampa di alimentazione. È il sistema a corto rinculo di canna Petter che, però, rispetto alla Cz 75 full size è stato modificato nel sistema di vincolo tra canna e carrello. Invece dei due tenoni semicircolari posti davanti alla camera di scoppio, che si inseriscono entro apposite sedi nel cielo del carrello, si è deciso di optare per un vincolo attuato dal contrasto tra la sezione anteriore della camera di cartuccia, opportunamente squadrata, e il bordo anteriore della finestra di espulsione. La modifica si è resa necessaria in quanto, se si fossero utilizzati i classici tenoni, questi si sarebbero trovati in prossimità della volata (a causa della ridotta lunghezza di canna) e, di conseguenza, per poter svincolare la canna sarebbe stato necessario farle subire un’inclinazione notevole. Anche la molla di riarmo è stata modificata: non potendo usare un’asta guidamolla e una molla di tipo convenzionale, a causa dello spazio ridotto tra la basetta della canna e la parte anteriore del carrello, si è optato per un’asta guidamolla a doppia sezione di tipo telescopico con due molle di recupero di differente diametro. In fase di compressione, la sezione posteriore dell’asta guidamolla rientra completamente nella sezione anteriore. Il castello della Rami è realizzato in polimeri, di conseguenza sui lati dell’impugnatura non ha vere e proprie guancette, ma solo una lavorazione antisdrucciolo molto leggera con nella parte inferiore il nuovo logo Cz rappresentato da una pistola stilizzata. Il pulsante di sgancio del caricatore è posizionato nel punto di unione del ponticello del grilletto con il castello. Ha una zigrinatura molto pronunciato e le sue dimensioni sono tali da renderlo facilmente accessibile e azionabile senza per questo, però, essere soggetto a sganci accidentali, specialmente nel porto occulto. Sopra al grilletto si trova la leva dell’hold open, di notevoli dimensioni ma di basso profilo. È facilmente raggiungibile dal pollice, ma il suo azionamento offre una certa resistenza a causa delle molle di riarmo di notevole potenza. Le leve della sicura sono identiche a quelle della Cz 75, di grosse dimensioni ma dallo spessore contenuto. Il loro azionamento risulta abbastanza semplice e immediato e la presenza su ambo i lati, nonché la lavorazione speculare delle superfici di appoggio nella parte inferiore e superiore, permette l’azionamento sia con il pollice, sia con l’indice della mano forte. Il grilletto è molto arcuato e liscio ed è caratterizzato da un trigger reach elevato: mentre in Singola azione si trova in posizione altamente ergonomica e facilmente raggiungibile anche dall’indice di una mano di medie dimensioni, in Doppia azione è molto lontano e lo si raggiunge a malapena con la falangetta del dito indice, di conseguenza l’azionamento della Doppia azione sembra opporre una maggiore resistenza rispetto al peso di sgancio reale. Il carrello è realizzato in acciaio e mantiene molte caratteristiche del modello 75, prima di tutto le guide di scorrimento interne al fusto. Diverso invece il profilo della finestra di espulsione che, svolgendo anche la funzione di sede di chiusura della canna, invece di avere una forma vagamente ovale è perfettamente squadrata. La svasatura in corrispondenza dell’estrattore, posizionato esternamente sul lato destro del castello, è rimasta inalterata e di generose dimensioni, come nei modelli per Tiro dinamico. La canna è lunga solo 77 mm, camera di scoppio inclusa, ha al suo interno 6 righe ad andamento destrorso e un passo di 1: 16” (406 mm) per il .40, 1:10” (250 mm) per il 9 mm. La rampa di alimentazione integrale è molto pronunciata, assumendo un angolo di circa 45 gradi. La pistola è dotata di due caricatori, uno da 8 colpi e uno da 10. Il primo è del tipo a basso profilo e lo zoccolo, appena pronunciato, è a filo del bocchettone del caricatore. Il caricatore da 10 colpi è dotato di una prolunga che aumenta la lunghezza dell’impugnatura di 13 mm. Questo secondo caricatore è creato più che altro per utilizzare l’arma in allenamento o nel Tiro a segno, in quanto aumenta sensibilmente l’ingombro: però, grazie alla maggiore lunghezza, offre una presa migliore dell’arma da parte del tiratore. Utilizzando l’arma con il caricatore a 8 colpi, infatti, l’arma è impugnata a stento con il medio e parte dell’anulare: di conseguenza, considerata l’ esuberanza della cartuccia, non può essere considerata una presa confortevole. Al contrario, impiegando il caricatore da 10 colpi la presa sull’arma è molto più solida e l’impiego della stessa risulta più piacevole. Le molle del caricatore sono estremamente dure e l’inserimento degli ultimi due colpi richiede un certo sforzo. Per questo motivo, la Cz ha inserito nella confezione un carichino in plastica destinato ad agevolare il caricamento. La durezza della molla del caricatore si traduce anche in una certa difficoltà nell’ inserimento del caricatore pieno nell’arma con il carrello in posizione di chiusura: è necessario inserirlo con decisione dando un colpo finale con il palmo della mano, in modo da essere sicuri che venga agganciato dall’apposito dente di ritegno. Guardando la pistola per la prima volta e lasciando cadere l’ occhio sugli organi di mira si ha subito la strana impressione che la pistola tenderà a sparare alto, in quanto sembra che il mirino sia molto più basso della tacca di mira. In realtà, alla prova a fuoco l’impressione è stata smentita, l’effetto visivo è causato da una tacca di mira tipo Novak di dimensioni massicce abbinata a un mirino a rampa poco pronunciato. Entrambi gli organi di mira sono stati studiati per il porto occulto e, di conseguenza, gli spigoli sono smussati e non vi sono asperità tali da creare problemi durante la fase di estrazione. Sia il mirino, sia la tacca di mira sono innestati a coda di rondine, ma solo la tacca di mira è deputata alla regolazione in derivazione, per questo motivo una vite Allen la blocca in sede una volta tarata l’arma. Per la regolazione in elevazione, la Cz mette a disposizione una serie di mirini di altezza diversa in modo da poter variare il punto di impatto. La prova di tiro si è svolta nel balipedio dell’importatore Bignami. Considerato che si tratta di un’arma destinata principalmente alla difesa abbiamo prediletto l’impiego di munizioni commerciali a discapito delle ricaricate. Proprio con queste ultime, però, abbiamo iniziato la nostra prova di tiro, utilizzando una configurazione classica composta da bossolo Fiocchi, innesco Cci small pistol e 5 grani di polvere Hi-Skor 700x, posta dietro a una palla Target bullet di 180 grani in piombo a profilo troncoconico. La velocità alla bocca è stata di 278 metri al secondo, con una rosata a 25 metri di 73 mm. Siamo quindi passati alle cartucce commerciali, iniziando con le Fiocchi Fmjtc di 170 grani che, a fronte di una velocità alla bocca di 311 metri al secondo, hanno aumentato leggermente la rosata, passando a un diametro di 95 mm. La prova è continuata con il munizionamento Fiocchi, in questo caso abbiamo utilizzato una palla di 180 grani Ltc che ha sviluppato alla bocca una velocità di 297 metri al secondo, allargando la rosata a 109 mm. Infine, come quarta tipologia di cartuccia abbiamo utilizzato le Magtech blindate di 180 grani, con le quali abbiamo ridotto di poco la rosata precedente, scendendo a 105 mm. Considerata l’esiguità della lunghezza di canna, a nostro avviso si tratta di risultati più che validi. La presa della pistola è azzeccata per una mano di dimensioni medie e, nonostante l’ingombro contenuto e il peso ridotto, il rinculo non è fastidioso ma risulta anzi molto pastoso. La trazione del grilletto in Singola azione ha il secondo tempo molto lungo e poco fluido, anche se il momento di sgancio del cane è perfettamente identificabile. La trazione necessaria per far abbattere il cane è di poco più di due chilogrammi. La Doppia azione è più ostica, come abbiamo accennato il grilletto è difficile da raggiungere, inoltre la trazione necessaria è di 5 chilogrammi circa. Nel tiro istintivo, l’angolazione dell’impugnatura è ottimale e, di conseguenza, alzando l’arma e sparando senza mirare i colpi vanno tutti nel bersaglio, caratteristica estremamente importante in un’arma per difesa destinata a essere usata anche istintivamente e non solo nel tiro mirato. La vampa di bocca, considerate le dimensioni ridotte della canna, è avvertibile. [
] L’articolo completo, con molte più foto, lo trovate su Armi e Tiro di marzo 2007. [
] Produttore: Ceska zbrojovka a.s., Svatopluka Cecha 1283, 68827 Uhersky Brod, Repubblica ceca, tel. 00.42.05.72.65.11.11, fax 00.42.05.72.63.36.65, www.czub.cz, info@czub.cz Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it, email@bignami.it Modello: 2075 Rami P Destinazione d’uso: difesa personale Tipo: pistola semiautomatica Calibro: .40 Smith & Wesson, disponibile anche in calibro 9×21 Funzionamento: chiusura stabile sistema Petter Canna: lunga 77 mm, con 6 righe ad andamento destrorso e un passo di 1:16” (406 mm) Percussione: cane esterno con percussore a rimbalzo Alimentazione: caricatore prismatico bifilare a singola presentazione da 8 o 10 colpi Estrattore: esterno, a gancio Espulsione: espulsore fisso, integrale al pacchetto di scatto Mire: tacca di mira tipo Novak regolabile in derivazione, mirino a rampa innestato a coda di rondine Scatto: Azione mista; peso scatto in Singola azione 2.100 grammi, in Doppia azione 5.500 grammi Sicure: manuale alla catena di scatto, automatica al percussore Peso: 665 grammi Lunghezza totale: 168 mm Altezza: 120 mm (133 con il caricatore maggiorato) Spessore: 33 mm Materiali: carrello in acciaio, fusto in polimeri (disponibile anche in lega di alluminio) Finitura: polimerica di colore nero sulle parti in acciaio Numero del catalogo nazionale: 15.677 (arma comune) Prezzo: 553 euro, Iva inclusa