Che belva!

Piattaforma Ar10, ma soli 13,5 pollici di canna: è la carabina Diamondback Db10 Cqb calibro .308 Winchester.

É poco più lunga di una pistola, ma è in .308 Winchester: controllabile grazie a un freno di bocca da maestri, precisione di mezzo minuto d’angolo grazie alla canna 5R bottonata, è una vera peste che, però, risponde docile ai comandi

Diamondback firearms è sul mercato dalla fine degli anni Ottanta, il suo core business è rappresentato dalle piattaforme Ar10 e Ar15 (recentemente declinate anche in 9×19 mm) ma non mancano anche prodotti più originali, come le pistole semiautomatiche con fusto polimerico Db9 e Dbam29. L’azienda dichiara orgogliosamente che tutte le componenti delle proprie armi sono realizzate negli Stati Uniti. Una specifica divisione dell’azienda si occupa della produzione di canne (anche per conto terzi), caratterizzate da un elevato livello qualitativo sotto l’aspetto delle tolleranze (entro il decimillesimo di pollice) e dall’impiego della rigatura 5R ottenuta mediante bottonatura. Come è noto, la rigatura 5R prevede 5 principi che, invece di avere un profilo rettangolare, presentano un profilo trapezoidale, andando a “spingere”, cioè a comprimere, il metallo del proiettile più che a intagliarlo. Il numero dispari di rigature consente di avere ogni singolo principio al quale fa riscontro sul lato opposto un “letto” e non un altro principio, anche questo consente una maggiore uniformità nella deformazione del proiettile e un minore stress sulla camiciatura della palla e sul nucleo in piombo. Il risultato, secondo le premesse, è una superiore precisione intrinseca.

Per quanto riguarda l’esemplare in prova, denominato non casualmente Cqb (close quarter battle, combattimento ravvicinato), la canna è lunga 13,5 pollici (pari a 344 millimetri), visto il rapporto tra lunghezza e calibro impiegato al posto del classico rompifiamma tipo birdcage è stato ritenuto più opportuno investire su un coreografico ma anche efficace freno di bocca a due stadi, con due ampi sfiati laterali e due coppie di fori divergenti più piccoli sul lato superiore. Questa conformazione consente di addomesticare le reazioni allo sparo, sia sotto il profilo del rinculo, sia sotto il profilo del rilevamento.

Upper e lower receiver sono realizzati mediante forgiatura e portano il marchio di produzione di una delle più famose aziende di forgiatura statunitense, la Cerro forge: presentano soluzioni piuttosto classiche per la piattaforma, quindi sportello parapolvere incernierato per la finestra di espulsione, forward assist per la chiusura manuale assistita dell’otturatore, prisma deflettore dei bossoli. Sul lato destro del lower si trova il pulsante di sgancio caricatore, profondamente incassato in una serie di rilievi semicircolari di protezione, sul lato opposto si trova la leva di arresto in apertura dell’otturatore. La sicura manuale, con classico profilo a goccia, è presente su entrambi i lati del lower, quella sul lato destro è fissata all’asse mediante una vite Allen. Il ponticello è integrale al lower (e non montato in un secondo momento) e presenta un leggero arrotondamento all’infuori, allo scopo di garantire il miglior comfort di sparo, anche magari indossando guanti tattici.

Sulla sommità dell’upper è presente la classica slitta Picatinny a tutta lunghezza per l’installazione di ottiche di puntamento, la quale si raccorda con la Picatinny presente sull’astina in lega leggera, creando una “pista di decollo” veramente lunga per giocare con dispositivi ottici di mira o mire metalliche a piacere.

Meccanicamente l’arma è Stoner “ortodossa”, quindi con sfruttamento diretto dei gas e otturatore rotante a sette alette di chiusura. Canna, otturatore e portaotturatore sono protetti mediante una nitrurazione nera, mentre upper e lower receiver sono rivestiti con una resistente anodizzazione nera opaca. L’otturatore è di produzione Dpms.

L’astina, come anticipato, è in lega leggera, ha profilo ottagonale e presenta una larghezza di 42 millimetri, consentendo una presa salda anche a chi non abbia mani grandissime. Sui due lati e inferiormente presenta sette feritoie per l’applicazione di accessori con interfaccia M-lok, ulteriori feritoie sono presenti sui quattro lati obliqui ma, in tal caso, si tratta di feritoie di alleggerimento e per favorire la ventilazione della canna. L’astina ha una lunghezza di 13 pollici, quindi arriva pressoché alla volata della canna, lasciando fuori giusto solo il freno di bocca.

L’impugnatura è una Hexmag, in gomma grippante grazie alla texture a esagoni (da qui il nome), ha anche un profilo anatomico con backstrap arcuato e front strap con incavi per le dita, che consente una presa veramente naturale ed efficace.

Il calcio in realtà… non è un calcio: si tratta dello Shockwave technologies Blade pistol stabilizer ed è uno di quegli accorgimenti tecnici che negli Stati Uniti vengono proposti con gli Ar a canna corta, qualificati “pistol”: in realtà, come abbiamo premesso, non è un vero calcio nel senso che non è progettato per essere impiegato dalla spalla (anzi, negli Usa è proprio vietato imbracciare un Ar “pistol”), bensì nasce per consentire un puntamento più pratico rispetto alla sola impugnatura con le mani, puntandolo contro l’incavo del braccio. Per questo motivo rispetto a un normale calcio collassabile risulta corto, ma visto che in Italia l’arma è classificata giuridicamente come carabina, abbiamo voluto “trattarlo” come se fosse un vero calcio fisso per Ar, utilizzandolo quindi alla spalla.

Lo scatto è un classico single stage del peso di circa 2.500 grammi, la corsa è pulita e il peso è ripartito uniformemente, senza indurimenti improvvisi a ridosso del fatidico sgancio.

La prova a fuoco si è svolta sulle linee dell’Isola del tiro di Cologno al Serio (Bg), dopo aver applicato sull’arma un’ottica Targa 6-24×50. Due erano gli elementi che ci incuriosivano in un’arma in .308 Winchester con canna così corta: da un lato la perdita di velocità rispetto ai dati dichiarati dalle aziende, con le munizioni testate; dall’altro la maggiore o minore perdita in termini di capacità di raggruppamento della rosata, rispetto a lunghezze di canna più “umane” per il .308 Winchester che, per la piattaforma Ar10, di norma sono comprese tra i 16 e i 20 pollici. Dopo una prima presa di contatto balistica, in appoggio anteriore, abbiamo ritenuto di privilegiare le palle di maggior peso tra i caricamenti a nostra disposizione (in omaggio anche a un passo di rigatura di 1:10 pollici), quindi abbiamo selezionato le Sellier & Bellot Fmj di 180 grani e le Fiocchi Perfecta Hpbt di 175 grani. Con le prime, senza neanche prendere particolare confidenza con l’arma, abbiamo piazzato tre colpi in soli 20 millimetri a 100 metri, mentre con le seconde abbiamo realizzato un raggruppamento di addirittura 15 millimetri alla medesima distanza, praticamente mezzo Moa. Quanto cala la velocità? Cala, cala, però tutto sommato non in modo drammatico: le Fiocchi hanno sviluppato una media di 720 metri al secondo contro un dato dichiarato (probabilmente in canna manometrica di 600 mm) di 800 metri al secondo, mentre le Sellier & Bellot hanno sviluppato una media di 673 metri al secondo, contro una velocità ufficiale di 735 metri al secondo. Quindi, siamo tra gli ottanta e i cento metri al secondo di differenza che, tutto sommato, con una canna lunga meno di 35 centimetri, non è poi moltissimo. La canna corta determina, oltre al calo velocitario, anche un aumento della deviazione standard, il che è del tutto logico visto che la carica non può bruciare tutta e in modo ottimale in così poca canna, visti però i risultati sul bersaglio riteniamo che gli effetti possano essere in qualche modo evidenziati solo su distanze di 300 metri o giù di lì, distanze che sono tuttavia un po’ in contraddizione con la ragion d’essere di quest’arma, che è fatta per saturare l’area su distanze medio-brevi, tra i 50 e i 150 metri al massimo. Una volta assolti i nostri doveri di “certificazione balistica”, abbiamo dato il via alle danze con una serie di “innaffiate” sparando in piedi all’imbracciata, per verificare il comportamento dinamico dell’arma: il calciolo minimalista (che, ripetiamo, non nasce come calciolo) è molto sottile e quindi si pianta nell’incavo della spalla non esattamente in modo confortevole, ma con il giaccone invernale dobbiamo ammettere che non è poi così penalizzante, anche nelle sessioni di tiro prolungate. La vera magia è costituita dal freno di bocca, che addomestica il “pillolone” .308 Winchester in modo veramente ottimale, consentendo un rinculo perfettamente rettilineo ma anche docile, tutt’altro che violento. Doppiare i colpi diventa uno scherzo, ma la cosa più divertente in assoluto è che l’arma alla fine ha l’ingombro di un Ar supercompatto in .300 Blk, spara palle dello stesso calibro e anche magari dello stesso peso, ma con il doppio dell’energia cinetica e, soprattutto, la sensazione di trovarsi tra le mani una vera e propria belva. Estrazione ed espulsione vigorose, un soffio di bocca decisamente importante, tanto da riuscire a disattivare ripetutamente il monitor delle telecamere sulla linea di tiro, perché la vibrazione e la spinta erano tali da far uscire la spina dello schermo dalla presa sulla parete alle nostre spalle! E questo, ribadiamo, ripetutamente…

La prova completa è stata pubblicata su Armi e Tiro di marzo 2020

Produttore: Diamondback firearms, diamondbackfirearms.com

Distributore: Prima armi, via San Paolo 10, 10060 Pinasca (To), tel. 0121.32.14.22, primarmi.it

Modello: Db10 Cqb black

Tipo: carabina semiautomatica

Calibro: .308 Winchester

Funzionamento: sfruttamento diretto dei gas tipo Stoner

Alimentazione: caricatore bifilare tipo Ar10 a presentazione alternata

Numero colpi: 20

Canna: bottonata, rigatura 5R, lunga 13,5 pollici (344 mm) con freno di bocca a due stadi, passo di rigatura 254 mm (10 pollici)

Lunghezza totale: 870 mm

Scatto: single stage, peso di sgancio 2.500 grammi circa

Percussione: cane interno

Mire: slitta Picatinny sulla sommità della carcassa e dell’astina per l’installazione di ottiche di puntamento (in prova, Targa 6-24×50)

Sicura: manuale ambidestra sul fusto

Materiali: carcassa in lega leggera, canna e meccanica in acciaio al carbonio

Finiture: carcassa anodizzata, canna nitrurata nera

Peso: 3.500 g

Qualifica: arma sportiva

Prezzo: 1.699 euro, Iva inclusa; versione Flat dark earth, 1.749 euro