La miniaturizzazione arriva anche per i sistemi anti drone a disturbo di segnale (jammer): l’azienda inglese Drone shield, leader nel settore, ha appena presentato uno di questi nelle dimensioni di una pistola
Di certo non è dedicato al “porto occulto”, ma il Drone gun Mk III è attualmente il più piccolo disturbatore in funzione anti drone in foggia di pistola e offre evidenti vantaggi in termini di pesi e ingombri. Cosa cambia nelle prestazione e rispetto una più pesante versione spalleggiabile o in configurazione fucile? Essenzialmente la portata effettiva, nel Drone gun Mk III è limitata a 500 metri contro i 1.000 o più metri di altre e più ingombranti soluzioni.
La pistola anti drone pesa 1.950 grammi batteria inclusa e, come una pistola, può essere utilizzata con una sola mano e portata con più facilità, anche se una eventuale presa “a due mani” appare più congrua.
Il Drone gun Mk III è in grado di disturbare efficacemente sulle frequenze di 2.4 Ghz, 5.8 Ghz, 433 Mhz, 915 Mhz e opzionalmente, anche le frequenze Gnss L2 & Gnss L1 Gps/Glonass/BeiDou/Galileo. Con le normali frequenze il disturbatore è in grado di “atterrare” il drone e bloccare immediatamente le trasmissioni video all’operatore, in caso il drone agisca su waypoint prederminati e utilizzi collegamenti Gps per una missione “suicida”, entra in gioco l’opzione del disturbo dei collegamenti con i sistemi di geo posizionamento. Per una perfetta copertura operativa, il Drone gun Mk III può essere implementato dal sistema portatile (non più grande di una normale radio tattica) Rf-Patrol detection device, in grado di rilevare la presenza di droni o altri sistemi telecomandati in un raggio di un chilometro; il sistema ha una autonomia di una ora in disturbo continuo e otto ore in stand by. Al momento, non sono però previste fondine…