Il giro d’affari globale legato alla vendita di armi prodotte negli Stati Uniti nel 2009 ammonta a 57,5 miliardi di dollari, in calo del 8,5 per cento rispetto al 2008. Sono i numeri di un’ultima indagine del Congresso ripresa dal New York Times. Nel 2009 (nonostante la riduzione rispetto al 2008), con 22,6 miliardi di dollari e una quota pari al 39 per cento, gli Stati Uniti hanno comunque mantenuto la leadership nel settore. La Russia è seconda nella vendite di armi seguita da Francia, Germania e Italia. Oltre al calo delle ordinazioni dei clienti asiatici e del Medio Oriente, il crollo delle vendite americane si spiega, come illustra l’autore della ricerca Richard Grimmett, anche con la riduzione degli ordini voluta dal dipartimento della Difesa in seguito alla crisi economica. «Se prima la motivazione per l’acquisto di armi era il raggiungimento di un obiettivo di politica estera», Spiega Grimmett, «adesso sono subentrate considerazioni economiche». La vendita di armi riguarda principalmente i Paesi con economie emergenti, come Brasile, primo, seguito da Venezuela e Arabia Saudita.
Il giro d’affari globale legato alla vendita di armi prodotte negli Stati Uniti nel 2009 ammonta a 57,5 miliardi di dollari, in calo del 8,5 per cento rispetto al 2008. Sono i numeri di un’ultima indagine del Congresso ripresa dal New York Times