Il Tar del Lazio rinvia la decisione sul ricorso di Obrist e l'Uits resta "nelle mani" del commissario Francesco Soro, che a questo punto è sempre meno "straordinario"…
Si attendeva per ieri l'udienza del Tar del Lazio che avrebbe dovuto decidere per il ricorso presentato dall'ex presidente Uits, Ernfried Obrist sul commissariamento della federazione. A causa della necessità di esaminare la nuova documentazione presentata dall'avvocato di Obrist, però, il tribunale ha rinviato l’udienza al 3 giugno prossimo. Dunque i tempi si allungano ancora, mentre l'Uits resta "nelle mani" del commissario straordinario Francesco Soro, 48 anni, avvocato romano, a capo dell’Area Affari legislativi, istituzionali e attività della presidenza del Coni. Come noto, il commissariamento si era reso necessario perché le elezioni dell'ottobre 2016 erano state dichiarate nulle, in base alla legge 14 del 24 gennaio 1978, per raggiunto limite di mandati dello stesso Obrist. E Obrist aveva impugnato il commissariamento che, di fatto, lo aveva esautorato.
Soro, nominato per un anno il 2 ottobre 2017 dal ministero della Difesa, era stato poi autorizzato a “traghettare” l’Uits ancora per un anno lo scorso 22 ottobre. Adesso, considerando l'impegno che sta mettendo nella gestione dell'Ente, c'è da pensare che "tiri" a restare fino all’Olimpiade di Tokyo, quindi al compimento del quadriennio. Sempreché il Tar, il ministero vigilante e i presidenti delle sezioni Tsn lo vogliano.
Anche in precedenti situazioni, Soro ha sempre dichiarato che sta proseguendo nella sua opera di riorganizzazione e “normalizzazione” dell’Uits e del Tiro a segno nazionale. Noi non possiamo che ricordargli che gli iscritti ai Tsn, che sta cercando di censire con alcune decisioni non troppo apprezzate dai presidenti, rappresentano forse un quinto dell'intero mondo degli appassionati del tiro e nemmeno il mercato che più interessa a produttori e importatori italiani. Dunque certe sue ben note posizioni sui poligoni privati, per esempio, espresse anche recentemente, devono essere considerate in un più ampio contesto.