Dal nuovo parlamento, potrebbero esserci ancora novità relative all’applicazione della legge 110/75. Dopo l’emendamento dell’agosto 2012, che ha assegnato al Banco nazionale di prova la verifica della rispondenza alle direttive comunitarie delle armi prodotte e importate in Italia, togliendo la competenza alla commissione consultiva centrale del ministero dell’Interno, si sta lavorando a un’ulteriore semplificazione che potrebbe essere presentata in uno dei primi provvedimenti che andranno in discussione. Secondo una nostra fonte, il provvedimento, ancora in via di definizione, prevede che la verifica della rispondenza alle direttive comunitarie delle armi immesse sul mercato italiano sarà liberalizzata e consentita a tutti i soggetti, italiani e comunitari, che già svolgono attività di certificazione. In tal modo, rispettando i principi della libera concorrenza, sembra che anche gli altri Banchi di prova europei e le società di certificazione potranno rilasciare le dichiarazioni di rispondenza della armi alle categorie previste dalla direttiva 477/92, ponendo fine al monopolio dell'interpretazione discrezionale.
Un fonte vicina agli ambienti parlamentari ha riferito della possibilità di adottare una nuova normativa che allargherebbe anche ad altri soggetti certificatori, italiani ed europei, la facoltà di classificazione delle armi da fuoco da immettere sul mercato italiano