Molte testate, tra cui il tedesco Bild, hanno riportato il singolare “omaggio” che in una intervista il presidente del Botswana, Mokgweetsi Masisi, ha intenzione di fare alla Germania dopo che il Ministro dell’Ambiente tedesco Steffi Lemke ha annunciato la proposta di vietare l’importazione di trofei di caccia nel Paese (come peraltro si sta cercando di fare in Italia). Ciò ha suscitato la reazione del presidente africano, che ha dichiarato che tale iniziativa contrasta con la politica del suo Stato e che la caccia controllata agli elefanti è sia un metodo per tenere sotto controllo la popolazione di questi pachidermi, sia per aiutare le comunità locali a sostenersi e avere le risorse per il contrasto al bracconaggio. Le conseguenze per il Botwsana di una eventuale decisione proibizionista da parte di Berlino sarebbero indubbiamente pesanti, visto che la Germania risulta essere uno dei principali Paesi importatori di trofei d’Europa.
Di conseguenza, Masisi ha annunciato l’intenzione di fare dono al popolo tedesco degli elefanti in sovrannumero, per far sì che i cittadini della Germania possano capire sulla propria pelle cosa significhi dover convivere con un numero eccessivo di tali pachidermi, come i cittadini del Botswana.
Dopo aver sospeso la caccia dal 2014, per far risalire la popolazione di elefanti, in Botswana il numero è cresciuto, nel volgere di un lustro, fino a un totale di 130 mila capi, tanto da consentire la riapertura dell’attività venatoria nel 2019. “Non accetto nessun no da Berlino”, ha precisato Masisi, che ha indubbiamente scelto un sistema ironico (peraltro già adottato nel recente passato dal ministro dell’ambiente Dumezweni Mhimkhlu nei confronti del governo di Londra), ma anche efficace, per sottolineare come le teorie animaliste dei radical-chic europei siano un tantino differenti dalla realtà sul territorio del continente nero. Realtà che, tuttavia, può ben conciliare attività venatoria, conservazione della specie e convivenza con le popolazioni locali, senza alcun contrasto. Sicuramente la legalizzazione della cannabis in Germania era una priorità per i cittadini: in Africa probabilmente è considerato un problema del tutto relativo, per contro altri problemi risultano decisamente più urgenti.