Il Comitato direttiva 477 è entrato ufficialmente a far parte della rete di Firearms united. La scelta è stata dettata dall'ottima collaborazione già avuta con il Comitato nel recente passato e dai risultati inaspettati che questa entità è riuscita ad ottenere in tempo brevissimo (la sua costituzione come comitato spontaneo risale a circa sei mesi fa). Intanto, prosegue la lotta sulle misure liberticide che la Commissione europea vorrebbe far passare, penalizzanti in particolare per le armi della categoria B7: "Per ora, tutto tace", riferisce Firearms united, "Come sapete, il prossimo 7 dicembre la bozza sarà presentata preliminarmente presso la Commissione per la tutela dei consumatori e il Mercato interno del parlamento europeo, ma al momento non è stato designato un relatore. La nostra paura è che, avendo scelto una procedura normale anziché la paventata procedura d'urgenza per la sua proposta restrittiva, la Commissione europea intenda insabbiarla per qualche tempo, aspettando che il clamore si abbassi e l'attenzione della nostra comunità cali per poi "disseppellirla" e farla passare a spron battuto, magari sulla pelle delle vittime di un nuovo attentato. Abbiamo alcuni assi nella manica, frutto dell'enorme lavoro di ricerca che abbiamo condotto e continuiamo a condurre, ma per il momento non possiamo discuterne per motivi di sicurezza operativa".
Il Comitato direttiva 477 è stato ammesso nella grande famiglia di Firearms united, in riconoscimento dei notevoli risultati che è stato capace di ottenere in appena sei mesi dalla propria costituzione. Sui progetti liberticidi dell’Europa, prosegue la lotta