Tramite il presidente di Assoarmieri, Antonio Bana, la Fesac (Federazione europea dei collezionisti d'armi) ci ha fatto conoscere importanti dettagli sulla discussione del progetto di legge comunitaria in materia di armi, svoltosi lo scorso 7 dicembre. Il presidente della Fesac, Stephen Petroni, consultando i documenti e il filmato dell'incontro ha infatti stilato un elenco dei 19 membri presenti, verificando che sul totale, ben 16 di essi si sono mostrati critici nei confronti del progetto redatto dalla Commissione europea e reso noto per la prima volta lo scorso 18 novembre. Solo due tra gli intervenuti si sono mostrati favorevoli e uno appare essere neutrale. Per questo motivo, la Fesac si sta impegnando a contattare i 16 membri fornendo loro ulteriore documentazione per evidenziare gli aspetti critici del provvedimento allo studio.
Un altro aggiornamento proveniente dalla Fesac, è relativo all'arma che sarebbe stata utilizzata durante il fallito attentato francese del treno: secondo le ulteriori informazioni ottenute, non si tratterebbe di un'arma disattivata, che successivamente è stata riattivata, bensì di un'arma sparante a salve, successivamente riattivata. È di tutta evidenza come questo aspetto cambi, e non di poco, le carte in tavola per quanto riguarda la prospettiva di un inasprimento delle norme proprio in materia di armi disattivate.