Il disegno di legge presentato da M5s è stato stralciato dal decreto semplificazioni, ma il governo si impegna in un odg. Anpam sta monitorando la situazione affinché i detentori di armi non siano penalizzati
Il ddl proposto nel 2019 dai senatori M5s Mattia Crucioli e Gianluca Ferrara che prevede l’istituzione di un’anagrafe informatizzata presso il dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, contenente i dati relativi ai detentori di armi, era stato ripresentato nel decreto semplificazioni, ma reso inammissibile per estraneità. Conseguentemente è stato approvato, il 7 settembre scorso, un ordine del giorno che impegna il governo. Nei due giorni scorsi, tale odg è stato ripreso da alcuni organi d’informazione vicini ai pentastellati. In sostanza, comunque, per dare corso alla modifica legislativa dovrebbe essere ripresentato un ddl che dovrà seguire l’intero iter parlamentare che comprende il passaggio in commissione, in aula e nei due rami del parlamento.
“Sono felice di annunciare che, grazie all’approvazione in senato di un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle al decreto Semplificazioni, si impegna il governo a rendere finalmente operativa la banca dati condivisa tra forze dell’ordine e strutture sanitarie, già prevista dalla legge ma mai attuata, allo scopo di monitorare in tempo reale lo stato di salute psichica dei possessori di porto d’armi ed evitare così che persone con sopravvenuti disturbi o patologie mentali possano continuare a possedere armi da fuoco”, ha dichiarato a suo tempo Ferrara, primo firmatario dell’odg, spiegando che “l’impegno del governo riguarda l’adozione dei provvedimenti attuativi previsti all’articolo 11 del decreto legislativo 10 agosto 2018 n. 104, e all’articolo 6 comma 2 del decreto legislativo 26 ottobre 2010 n. 204. Ringrazio il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, per avermi personalmente confermato la sua disponibilità ad accelerare i tempi di adozione del decreto attuativo. Si tratta di un passo molto importante”, ha concluso il senatore Ferrara, “per passare dalle parole ai fatti nella prevenzione tragedie della follia”.
Lo scopo di questa anagrafe, dunque, è consentire alle Asl che abbiano in cura soggetti per “malattie mentali, disturbi psicopatologici o disturbi della personalità” di accedere all’elenco in modo da poter segnalare, entro 3 giorni dalla diagnosi, le criticità perché le forze dell’ordine possano provvedere al ritiro cautelativo delle armi. La ratio della norma è quella di consentire una risposta pronta nel caso in cui queste patologie mentali dovessero manifestarsi nell’intervallo, di cinque anni, tra una visita medica per il rilascio del porto d’armi (o per la mera detenzione delle armi) e la successiva.
L’Associazione nazionale produttori armi armi e munizioni sportive civili (Anpam), sta monitorando la situazione. “Sicuramente tutto questo non ci lascia tranquilli”, ha commentato il direttore Mauro Silvis, “pertanto una volta presentato il testo sarà necessario monitorare l’iter, dialogare con il governo e le istituzioni onde verificare la sostenibilità della proposta ed evitare pericolose restrizioni”.