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Il museo della guerra bianca ha trovato casa
Il museo della guerra bianca in Adamello ha finalmente trovato la sua casa: l’amministrazione comunale di Colico ha messo infatti a disposizione dello storico museo dedicato alla grande guerra (e in particolare alla parte del conflitto combattuta in alta montagna) una sede tra le più prestigiose in Europa, il forte Montecchio Nord. Il museo era stato in precedenza ospitato dal comune di Temù e, quando il numero e la qualità dei reperti ospitati ha ecceduto le capacit…
Il museo della guerra bianca in Adamello ha finalmente trovato la sua casa:
l’amministrazione comunale di Colico ha messo infatti a disposizione dello
storico museo dedicato alla grande guerra (e in particolare alla parte del
conflitto combattuta in alta montagna) una sede tra le più prestigiose in
Europa, il forte Montecchio Nord. Il museo era stato in precedenza ospitato dal
comune di Temù e, quando il numero e la qualità dei reperti ospitati ha
ecceduto le capacità degli storici locali, è stata costruita una sede museale
nuova e più grande, con il contributo di numerosi enti pubblici territoriali.
Quando la sede era ormai quasi completa, sono cominciate però alcune
incomprensioni con l’amministrazione comunale, con il risultato di vedere il
museo “sfrattato” tanto dalla vecchia sede quanto dalla nuova. «Il potenziale
di Forte Montecchio Nord», ha dichiarato Antonio Trotti, conservatore del Museo
della guerra bianca, «è enorme e, con la sinergia che si è creata con il
territorio, potrà svilupparsi ulteriormente. La volontà è quella di far
diventare Forte Montecchio Nord un centro di riferimento a livello nazionale
per quello che riguarda la prima guerra mondiale e, contemporaneamente,
sviluppare, insieme a tutti gli enti, le associazioni e le risorse turistiche e
culturali del territorio interprovinciale, una rete in grado non soltanto di
valorizzare il patrimonio storico e culturale diffuso, ma anche di richiamare
un numero elevato di turisti ed appassionati sia nelle numerose strutture
museali presenti, sia sulle nostre montagne». Monica Sgheiz, assessore alla
Cultura del comune di Colico, si è dichiarata entusiasta: «Si tratta di un
momento importante nel quadro del rilancio in senso turistico del territorio di
Colico e dell’intera area dell’Alto Lario, della Val Chiavenna e della
Valtellina. Recuperare la memoria della grande guerra consente, attraverso la
valorizzazione del prezioso patrimonio diffuso nelle nostre valli e sulle
nostre montagne, primo esempio fra tutti lo stesso forte Montecchio, di avviare
un ben più ampio programma di turismo culturale integrato: le risorse
culturali, paesaggistiche, ambientali, enogastronomiche, che da noi non
mancano, una volta messe a sistema consentiranno di mettere a frutto,
finalmente, le ampie potenzialità di sviluppo turistico sinora inespresse.
Attirando un turismo nuovo e di qualità, prevediamo notevole l’indotto per
molti settori, dall’accoglienza alla ristorazione, dall’artigianato tipico al
terziario culturale e dell’intrattenimento. Un’occasione unica non solo per la
nostra economia, ma soprattutto per l’identità del nostro territorio».
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