L’iniziativa più ampia viene da Napoli, ma non è l’unico caso: L’associazione Mamme per l’ambiente e contro la violenza, l’associazione per l’uso consapevole dei giocattoli e i Verdi hanno preparato un volantino, in distribuzione nel capoluogo campano, che invita a non acquistare, per Natale, armi giocattolo. «Distribuiremo questo volantino», hanno dichiarato gli organizzatori Francesco Borrelli e Cristina Gunetti, «per spingere genitori e figli e non comprare armi …
L’iniziativa più ampia viene da Napoli, ma non è l’unico caso: L’associazione
Mamme per l’ambiente e contro la violenza, l’associazione per l’uso consapevole
dei giocattoli e i Verdi hanno preparato un volantino, in distribuzione nel
capoluogo campano, che invita a non acquistare, per Natale, armi giocattolo.
«Distribuiremo questo volantino», hanno dichiarato gli organizzatori Francesco
Borrelli e Cristina Gunetti, «per spingere genitori e figli e non comprare armi
giocattolo che spingono alla violenza, spesso realizzate con plastiche
scadenti, ma di considerare scelte alternative. Anche così si combatte la
cultura criminale sui nostri territori». Ancora una volta, ci sia permesso
dirlo, si fa confusione tra il mezzo e il fine: l’arma, o in questo caso un suo
simulacro, viene eretta a simbolo del male, dimenticando che gli uomini si
uccidevano tra di loro prima ancora che fossero create le armi. Non è negando
l’esistenza dello strumento (che, anzi, in età infantile ha una precisa
funzione pedagogica) che si combatte la violenza, ma insegnando ogni giorno ai
propri figli la cultura della legalità, il rispetto dell’altro, la forza del
dialogo. Il fatto, poi, che si accusi le armi giocattolo di essere fatte con
“plastiche scadenti” dimostra ancora una volta di fare confusione tra i
prodotti importati da Paesi esotici e la produzione italiana, realizzata a
norme europee e con decenni di studi e di attenzioni nei confronti dei bambini.