Anche la Springfield armory si adegua alle richieste di mercato e lancia il proprio clone Ar 15: si chiama Saint ed è ovviamente camerato in .223 Remington-5,56×45.
Nonostante il prezzo d’attacco di 899 dollari negli Usa, il Saint mostra cura nei particolari e attenzione ai materiali: alluminio 7075 T6 per upper e lower con quest’ultimo inoltre dotato di sistema “Accu tite” per un corretto tensionamento tra i due semicastelli; calcio, impugnatura, ponticello del grilletto e nuova astina con slot Key mod e hand-stop (Pkmr) tutti della Bravo company, canna di 16 pollici in acciaio CrMoV – Cromo molibdeno vanadio con finitura Melonite e mira posteriore a basso profilo flip-up. Veniamo ai particolari interni con portaotturatore dotato di otturatore in acciaio Carpenter 158, buffer pesante “H” in tungsteno e le parti dello scatto con micro-pulitura, sono finite in Nickel boron. Infine, caricatore polimerico da 30 colpi Magpul Pmag Gen M3; il peso complessivo del Saint è di 3.033 grammi.
In effetti, la Springfield armory è stata molto attenta nella scelta delle forniture Bravo company, a partire dalla calciatura “minimalista” di tendenza Gunfighter e la nuovissima ed esclusiva astina Pkmr e altrettanto accorta nella scelta dei materiali e delle finiture non solo come “tocco aggiuntivo” alla piattaforma, ma sostanziali al complesso. Entrare nel “segmento” degli Ar 15 oggi, altamente competitivo sia per prezzi sia per molteplicità di versioni, significa anche mettere direttamente in gioco il nome dell’azienda e la Springfield armory, ha certamente evitato il più possibile ogni compromesso… a parte il prezzo. Sono previste, nel breve periodo, altre versioni di canna e configurazione.