Pubblichiamo il testo originale dal sito della Casa bianca, con i punti del piano che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha predisposto per il famoso “giro di vite” sulle armi e sul modo di entrarne in possesso. Al di là delle considerazioni soggettive, soprattutto in merito al famoso “bando” sulle armi di aspetto militare emergono alcune perplessità: il testo del documento riporta infatti che, secondo un’indagine del 2010 del Police executive research forum, l’utilizzo criminale delle cosiddette “armi d’assalto con caricatori ad alta capacità” è aumentato, secondo oltre due terzi dei dipartimenti di polizia, da quando nel 2004 è decaduto il bando istituito dall’amministrazione Clinton nel 1994. Al di là del fatto che la Nssf (National shooting sports foundation) è in possesso di dati indipendenti che sembrano smentire questa interpretazione, c’è poi anche il fatto che, poche righe più sotto, nello stesso documento si afferma: “il bando è stato un passo importante, ma i produttori furono abili ad aggirarlo con modifiche cosmetiche alle loro armi”. Ma allora, se il bando è stato aggirato con semplici modifiche cosmetiche, come può essere stato di qualche utilità? Ancora, il documento si sofferma sull’utilità di mettere al bando i caricatori con più di 10 colpi dimenticando (o facendo finta di dimenticare) che negli ultimi trent’anni ne sono stati venduti a milioni nei soli Stati Uniti e che quindi, a meno di non procedere a un rastrellamento a tappeto casa per casa (idea evidentemente impraticabile), se una persona deciderà di delinquere con quei caricatori non avrà certo il problema di dove procurarseli (eventualmente, costeranno solo leggermente di più rispetto al passato, come già si verificò sotto il Clinton ban).
Insomma, più si va avanti e più sembra che ci sia in giro tanta demagogia e poche idee chiare…