“Ci dispiace dover comunicare che a causa di un attacco informatico, anonimo, la nostra azienda ha deciso di sospendere la pubblicazione del proprio sito per ragioni di sicurezza”.
Inizia con queste amare parole il comunicato stampa ufficiale con il quale Stefano Fiocchi, presidente della Fiocchi munizioni, annuncia la decisione presa a seguito degli attacchi hacker di cui è stato oggetto negli ultimi giorni il sito aziendale. L’attacco porta la firma di Anonymous, termine dietro il quale si celano hacker di tutto il mondo che negli ultimi mesi sono assurti agli onori della cronaca per gli attacchi portati ai siti di banche, istituzioni e aziende in tutto il mondo.
“L’Egitto”, riporta il farneticante messaggio che gli hacker hanno lasciato sulla home page del sito Fiocchi, prima dell’oscuramente, “sta soffrendo e Anonymous agisce! Noi difendiamo i diritti dell’uomo, difendiamo la libertà, siamo contro le ingiustizie, quindi ora ci rivolgiamo direttamente a voi imprenditori Fiocchi, che da 130 anni producete munizioni che ogni giorno vengono usate per uccidere. Nel vostro sito scrivete tutt’altro che questo, non è vero? Rovinerebbe la vostra immagine. Ma noi sappiamo, Anonymous sa. L’invito è quello di fermare immediatamente la produzione di munizioni per armi da guerra. Anonymous vi vede e vi sta tenendo sotto mira. Sappiamo tutto di voi. Non ci costa nulla pubblicare qualsiasi cosa sul vostro conto. Possiamo rendere la vostra vita privata pubblica e lo faremo se sarà necessario”.
Immediata la risposta della Fiocchi munizioni con il suo presidente Stefano Fiocchi: “Fiocchi munizioni opera da 135 anni nel rispetto della legge e tutte le attività sono nel rispetto delle leggi vigenti e sottoposte alla vigilanza delle competenti autorità nazionali e internazionali. Il tutto condotto con un forte senso di responsabilità nei confronti dei propri collaboratori e dell’intera comunità nella quale essa opera.
Le accuse che, quindi, ci vengono rivolte sono prive di ogni fondamento e ledono l’integrità morale della famiglia Fiocchi nonché di tutti gli operatori coinvolti. La conduzione aziendale vede oggi operativa la quarta generazione a conferma di una solida e indiscutibile osservanza dei principi etici che governano l’attività imprenditoriale.
D’altra parte, coloro che stanno attuando queste azioni di sabotaggio rivendicano nei propri comunicati valori che non praticano: agiscono illegalmente, recano danno, si nascondono dietro sigle senza volto e si ergono a giudici di ciò che non conoscono.
“Siamo sempre stati aperti”, conclude Stefano Fiocchi nel suo comunicato, “e pronti ad accettare un contradditorio con chiunque voglia confrontarsi, purché a viso scoperto e in trasparenza”.