Ecco la paradossale situazione dell'apertura al capriolo a La Spezia, come raccontata dai selecontrollori spezzini al vicepresidente Urca nazionale, Giorgio Bandiani, che ne ha diffuso il comunicato nei giorni scorsi.
"La provincia in data 7 luglio ha deliberato l’apertura della caccia di selezione avendo provveduto, nei tempi e nei modi previsti dalla legge, ad adempiere a tutte le procedure necessarie (censimenti in battuta, censimenti da appostamento, piano di prelievo, approvazione Ispra del piano, eccetera).
La caccia è stata aperta dal 10 al 15 luglio come previsto dal calendario. I movimenti animalisti hanno incominciato una polemica sui mezzi di stampa volta alla chiusura con motivazioni di parte e tendenziose. A tal proposito il commissario della Provincia, Marino Fiasella (nella foto), in data 11 agosto, ha convocato una prima pubblica assemblea nel comune di Varese Ligure dove, dopo esauriente disamina del piano di prelievo da parte del dott. Bongi tecnico faunistico e del dirigente della provincia settore caccia e pesca ing. Benvenuto, alla presenza del sindaco di Varese Lucchetti, di fronte a una folta platea, ha sostenuto di non dover apportare alcuna variazione a quanto deliberato perché conforme alle norme vigenti.
Nel frattempo è pendente di fronte al Tar Liguria un ricorso proposto dalla Vas (Verdi ambiente e società) che richiedeva la sospensiva in via cautelare. Il Tar ha ritenuto di non accettare la richiesta di sospensiva e ha fissato la data del 28 Agosto per la discussione nel merito.
Sollecitato dalla parte animalista, il Commissario ha indetto una seconda assemblea che si è tenuta il 13 agosto, nella sala della Provincia. L’assemblea dopo un serrato confronto tra le parti, durato oltre tre ore, si è conclusa con una risposta precisa del Commissario a specifica domanda della parte animalista : “È intenzionato a rinviare l’apertura della caccia di selezione al capriolo? No, non vi sarà alcun rinvio!”
Alle ore 18 apprendiamo che il Commissario ha emesso un provvedimento di sospensione in attesa della sentenza del Tar. Tale provvedimento appare in netta contraddizione con quanto dallo stesso Commissario precedentemente deliberato, con quanto da lui sostenuto durante le due riunioni e soprattutto con le giustificative inviate al Tar al fine di costituirsi contro il ricorso della Vas.
Considerato il comportamento, veramente difficile da qualificare, i selecontrollori della Provincia della Spezia chiedono a tutti i selecontrollori italiani un’azione di solidarietà che consiste nell’invio di una email di protesta.
Visto che la vicenda, su pressioni ingiustificate degli animalisti, ha assunto una rilevanza nazionale chiediamo il sostegno di tutti i selecontrollori italiani e non. E giunto il momento di dimostrare di essere tutti uniti e solidali, al fine di salvaguardare la nostra passione che prima di tutto è vero amore e rispetto dell’ambiente. Inviate tutti l’email di protesta al sito: fiasella@provincia.sp.it".