“Siamo di fronte alla solita logica pregiudiziale da parte del Wwf, favorevole solo alla politica del divieto”. L’assessore regionale all’agricoltura, Mauro Febbo, intende fare chiarezza sulla polemica sollevata dall’associazione ambientalista sull’introduzione delle armi all’interno dei parchi prevista dalla sua proposta di legge in materia di caccia. L’articolo 2, comma 11, così come proposto, recita: “Durante la stagione venatoria, per chi esercita l’attività venatoria, il trasporto delle armi da caccia, che siano scariche ed in custodia, a bordo di veicoli che percorrono le strade principali (autostrade, strade statali, regionali,provinciali e comunali), e che attraversano i parchi nazionali e regionali, non costituisce mai l’introduzione di armi (di cui all? art 11, III comma, lett. F) della legge 394/91, in quanto mero trasferimento delle stesse quali oggetti inerti”.
“Da questo articolo – ha proseguito Febbo – si legge chiaramente che il trasporto all’interno dei veicoli è consentito solo nel periodo di caccia e non è mai una introduzione delle armi, perché non potrebbe in alcun caso, secondo le descritte modalità, pregiudicare la tutela della fauna selvatica, ma permetterebbe al cacciatore di raggiungere la meta ove l’attività venatoria è consentita. La disposizione – ha aggiunto l’assessore – è stata già adottata per i parchi regionali art. 57, III comma, L.R. 10/2004, e da altre regioni. Quindi non si vede quale sia il reale motivo ostativo per non adeguare i nostri parchi nazionali a quello che già avviene per i parchi regionali, essendo identiche le norme di tutela della fauna selvatica”.