La notizia che una solida azienda americana nel settore difesa ha annunciato l’intenzione di acquisire la Zapata industries di Marsiglia, ha suscitato incredibile interesse e numerose speculazioni: all’apparenza fantascientifiche. Il francese Tony Zapata è l’inventore di alcune incredibili realizzazioni come il Flyboard e l’Hoverboard che a partire dal 2012 hanno rivoluzionato gli sport acquatici con un successo globale e imprevisto, nonostante si tratti di realizzazioni definite “estreme”.
Il 2016 ha visto, invece, il lancio della sua più incredibile realizzazione: il Flyboard air. Si tratta di una piccolissima piattaforma propulsa da 4 micro-turbine e un serbatoio di combustibile (kerosene) portato sulle spalle in grado, letteralmente, di far innalzare ed evoluire nell’aria il conducente o… pilota. Per un periodo di tempo ancora nell’ordine dei minuti, ma comunque non pochi e con evoluzioni spettacolari. Quando vennero mostrati sui social i filmati delle primissime uscite, molti gridarono alla “bufala” e su certi canali vi è ancora traccia di questo scetticismo, peraltro comprensibilissimo vista la portata della novità. Tony Zapata è un ex asso di JetSky e da lì, grazie a una notevole esperienza sui sistemi e sulle dinamiche propulsive, avrebbe avuto l’idea per realizzare i suoi sogni che, clamorosamente, ha poi realizzato.
L’azienda che starebbe per acquisire la Zapata Industries e il suo Flyboard air è la Implant sciences corporation, colosso nel settore delle tecnologie per la scoperta elettronica di esplosivi e droghe con clienti come la Transport security administration e il Department of homeland security. Secondo il presidente Robert Liscouski, l’azienda era alla ricerca di tecnologie emergenti con potenziali applicazioni nel settore della difesa, settore ove la Implants sciences può contare su contatti e collaborazioni importanti e consolidate. Pur non scendendo nei particolari o nelle tempistiche, Liscousky rivela alcune potenziali future applicazioni sia commerciali che militari: un Hover-bike o Jet-bike per trasporto feriti, un sistema di soccorso, droni da soccorso e trasporto. Curiosamente, poi, in un filmato diciamo di anteprima, la Zapata industries mostrava già una versione Jet-bike per impieghi militari.
Tuttavia, per quanto rivoluzionario possa sembrare questo sistema, non è affatto una novità assoluta, già nei primi anni ’70 esisteva qualcosa di simile e più prestante anche se sperimentale e mai adottato: il Williams X-jet o Wasp-Williams aerial survey platform. Era una piccola piattaforma volante a forma di pulpito che grazie a una turboventola modificata Williams Wr19-9 (il “motore” dei cruise Tomahawk…) poteva trasportare un individuo alla velocità di 90 km/ora con autonomia di 45 minuti di volo. L’Us army, però, non lo reputò interessante e concorrenziale rispetto alle prestazioni offerte dagli elicotteri e dai droni che, iniziavano a essere investigati come sistemi di scoperta e ricognizione. (Claudio Bigatti)