La cerimonia di premiazione del 33° Campionato del Mondo di Sporting svoltosi a Orville (Francia) ha sancito l’indiscussa superiorità dei giovanissimi tiratori azzurri del Percorso di Caccia Itinerante. Una compagine, quella degli Junior, che da cinque anni è ormai la padrona assoluta del mondo e che, pur se con componenti diversi, conquista regolarmente l’oro a partire dalla 29a edizione disputatasi nel 2007 nella Repubblica ceca.
Quest’anno, a imporsi sulle fortissime squadre degli Stati Uniti e della Spagna, rispettivamente seconda e terza a 12 e 16 piatti di distacco, sono stati i Campioni europei in carica Marco Battisti (187 e un autorevole 25 sul campo 4, sotto il diluvio di domenica pomeriggio), Emanuele Venturini (177), e Renato Vitelli (170). Un terzetto davvero formidabile che brilla per cordialità e affiatamento reciproco oltre che per grande preparazione tecnica e agonistica.
A questo oro ormai abituale, hanno fatto eco due argenti ugualmente importanti. Il primo, nella classifica individuale Junior, è andato al collo di Marco Battisti che per soli tre piatti –fatale lo sfortunato 21 sul campo tre nell’ultima e più severa giornata– si è visto sfuggire un’accoppiata (Europeo e Mondiale) che sarebbe stata storica oltre che meritatissima per la grande costanza di rendimento del giovane pesarese.
L’altro argento, invece, è davvero memorabile perché testimonia il grande recupero della squadra dei Senior sia a livello europeo che mondiale. Infatti, il quartetto azzurro formato da Gianfranco Bizzieri (179), Giuseppe Calò (185 con un 25 in terza giornata sul campo sette e un fantasmagorico 50 nell’ultima e difficilissima giornata su campi molto tosti quali l’uno e il due), Enrico De Tomasi (183 e un bel 25 sul campo sette e per di più in ultima giornata) e Michael Spada (186 e un perentorio 25 realizzato sul campo cinque, anche lui sotto il diluvio di domenica pomeriggio), dopo lunghi anni di faticoso e difficile recupero, è riuscito non solo a restare sul podio mondiale (lo scorso anno a Laterina era terzo) ma a scalare un importantissimo gradino e mancando quello più alto per soli tre piattelli. Un gap che, in questo mondiale contraddistinto da condizioni climatiche assolutamente invernali e proibitive, è molto meno di una inezia e può essere frutto di una maligna raffica di pioggia e vento. D’altra parte, anche il fatto che un solo componente della squadra dello scorso anno, Enrico De Tomasi, sia rimasto invariato, sta a dimostrare che il nostro Paese può contare su un pool di tiratori della categoria Senior di altissimo livello.
La grande difficoltà di questa edizione, è resa evidente anche dal terzo posto conquistato dalla squadra dei Veterani composta da Ferruccio Morelli(162), Salvatore Valentini (166) e Giovanni Zamboni (174). Una posizione di assoluto prestigio in una categoria nella quale dominano incontrastati i britannici ma che ci vede quasi allo stesso livello dei pari età statunitensi, con il bresciano Zamboni capace di incorniciare uno straordinario 25 sul campo sei, reso difficile dalla posizione elevata e particolarmente esposta alle raffiche di vento.
A completare il carniere delle medaglie azzurre c’è infine il meritatissimo bronzo conquistato dal terzetto rosa formato da Carla Flammini (163), Martina Maruzzo (157) e Katia Vaghi (163) che hanno dovuto cedere allo strapotere delle britanniche e delle spagnole ma che sono riuscite ad imporsi su compagini sicuramente fortissime come quelle di Stati Uniti, Germania, Australia e della stessa Francia che pure giocava in casa.
Fuori dal podio è rimasta solo la formazione della categoria dei Super Veterani che dal prossimo anno prenderà il nome di Master. Paolo Amato, Franco Lucchini e Ottorino Rovetta hanno evidentemente accusato le enormi difficoltà climatiche di questa edizione e nonostante qualche exploit degno di nota sono rimasti relegati in quinta posizione.