Il comitato parlamentare europeo Imco (Mercato interno e protezione dei consumatori) ha in agenda per questa mattina il voto sul testo concordato nel "trilogo" per la revisione delle direttive in materia di armi. Sarà possibile seguire l'evento in streaming cliccando QUI. Il testo finale, che trovate in allegato a questa notizia, ricalca le bozze discusse nelle settimane precedenti, con alcune ulteriori modifiche che sintetizziamo brevemente:
– Per quanto riguarda le armi disattivate, si conferma la validità del regolamento europeo entrato in vigore lo scorso aprile, ma è prevista una procedura per il riconoscimento della validità delle procedure di disattivazione di alcuni Stati membri antecedenti al regolamento. Le armi disattivate dovranno essere soggette a "dichiarazione" (cioè a denuncia, senza però prevedere il possesso di un porto d'armi per l'acquisto).
– Le armi demilitarizzate vengono spostate dalla categoria B7 alla categoria A6, il che significa che potranno essere acquistate e detenute solo da tiratori sportivi che possano dimostrare di praticare l'attività agonistica. Gli Stati membri possono autorizzare la detenzione e anche la vendita delle armi di questo tipo che siano state acquistate prima dell'entrata in vigore della norma; negli altri casi, la detenzione è vietata;
– Viene creata la categoria A7, acquistabile solo dai tiratori sportivi in attività, per le armi corte a percussione centrale con caricatore della capacità di oltre 20 colpi e per le armi lunghe a percussione centrale con caricatore della capacità di oltre 10 colpi; negli altri casi, il possesso di tali caricatori è vietato e nel caso in cui si riscontri il possesso di tali caricatori, diventerà impossibile ottenere qualsiasi autorizzazione in materia di armi;
– Viene creata la categoria A8 per le armi lunghe che possono essere ridotte a una lunghezza inferiore a 60 cm senza alcuna perdita di funzionalità; per tale categoria non è prevista alcuna esenzione per il tiro sportivo;
– Le armi per uso scenico continuano a rimanere nella categoria di appartenenza delle loro controparti capaci di sparare a palla (quindi un'arma da guerra ridotta per uso scenico continua a essere considerata un'arma da guerra).
Rispetto all'originaria formulazione del testo presentato il 18 novembre 2015, sono stati fatti notevolissimi passi in avanti, ma il nostro giudizio è comunque negativo nei confronti di questa bozza, perché molti dei suoi contenuti sono antigiuridici, inapplicabili, assurdi. In particolare, si stabilisce che i caricatori ad alta capacità sono nello stesso momento vietati (per la generalità dei cittadini) ma anche consentiti (per i tiratori sportivi), con prevedibili complessità applicative: è quanto già si sta verificando in Italia, con gli operatori che non sanno letteralmente che pesci prendere e cittadini e operatori commerciali che sono continuamente sottoposti a denunce per reati inesistenti; in secondo luogo, appare incostituzionale che una determinata disciplina sulle armi "cattive" (cioè demilitarizzate e/o con caricatori ad alta capacità) sia applicabile ai tiratori sportivi e non, per esempio, anche ai collezionisti (che tra l'altro, almeno in Italia, neanche sono autorizzati alla detenzione del munizionamento, quindi a rigor di logica costituirebbero un rischio sociale inferiore) per violazione del principio di uguaglianza.
Questo non è un modo accettabile di fare le leggi e l'approvazione di questa normativa provocherà gravissimi problemi ai cittadini onesti, mentre non avrà influenza alcuna sul florido mercato criminale.