La corte suprema statunitense è tornata lunedì scorso a pronunciarsi in merito a richieste relative alle legislazioni dei singoli Stati. Decidendo, in controtendenza con il passato, di…
Nella seduta di lunedì scorso, la corte suprema degli Stati Uniti ha dichiarato che per il prossimo mandato non esaminerà qualsiasi nuovo caso relativo a richieste di incostituzionalità relative a leggi sulle armi dei singoli Stati. Ciò cassa di fatto almeno una dozzina di ricorsi in merito a provvedimenti restrittivi in materia di armi. La decisione è risultata abbastanza sorprendente, visto che appare in controtendenza rispetto a decisioni anche molto recenti di procedibilità, tra cui quella di pochi mesi fa su una controversa norma adottata dalla municipalità di New York che era stata ritirata in tutta fretta dalle autorità locali proprio per evitare una pronuncia (che fa precedente) da parte della Corte suprema. In effetti, comunque, la pronuncia sulla questione di New York rappresentava la prima presa di posizione da parte della Corte suprema su questioni legate al secondo emendamento dopo oltre 10 anni di silenzio. I difensori dei diritti sanciti dal secondo emendamento confidavano che avendo la corte una maggioranza fortemente conservatrice si sarebbe pronunciata su molti di questi casi, ma a quanto pare dovranno attendere.