All'articolo 8 bis della nuova legge venatoria della Liguria è stata prevista una sanzione da 206,25 a un massimo di 619,75 euro per chiunque "volontariamente provoca disturbo all'esercizio venatorio, anche avvalendosi di strumenti atti all'allontanamento della selvaggina". La norma proposta dalla Lega è passata al voto della commissione e sarà votata in aula domani, 13 settembre. Secondo gli oppositori è la prima volta che accade che una proposta del genere venga trasmessa in commissione regionale senza il preventivo ascolto delle categorie coinvolte. «La maggioranza di centrodestra ha accolto anche le istanze del Wwf e delle principali associazioni ambientaliste, presentando un emendamento che ha abrogato un comma contestato dagli stessi ambientalisti, quindi il testo arriverà in aula tenendo conto di tutti i punti di vista», ha commentato Alessio Piana, capogruppo della Lega in consiglio regionale. «Sostituiamo il termine “disturbo” che in effetti è troppo labile e a rischio ricorso, con il termine “impedimento”. Vanno sanzionati coloro che materialmente impediscono un diritto legittimo come è la caccia. Non coloro che fischiettano, parlano a voce alta o passeggiano lungo un sentiero. Sono favorevole a una riformulazione più puntuale dell’articolo, da effettuarsi in sede di discussione e votazione in consiglio regionale». Così Claudio Muzio, che è stato uno dei relatori della legge.
«È la prima volta che una proposta di legge passa in commissione senza neppure aver ascoltato le categorie coinvolte, in audizione, questo è un blitz», ha attaccato il consigliere regionale Gianni Pastorino di Rete a sinistra. A preoccupare il consigliere, poi, è la bocciatura di un suo emendamento che «prevedeva l'obbligo per i cacciatori di indossare un giubbino ad alta visibilità, lo hanno respinto: le persone dovranno stare alla larga dai boschi, perché se li frequenteranno in periodo di stagione venatoria o rischiano la vita, oppure rischiano di essere multati. Peraltro da chi? Dalla polizia provinciale che la stessa regione ha ridotto, solo a Genova, a nove unità?».
In trincea anche l’M5s: «Abbiamo chiesto l'abrogazione delle assurde sanzioni anche per chi manifesta contro la caccia così come abbiamo chiesto che fosse cancellato il passaggio in cui si autorizza il foraggiamento dei cinghiali, vietato dalla legge nazionale», hanno spiegato Marco De Ferrari e Fabio Tosi, consiglieri regionali M5S, «questa legge è incostituzionale e pericolosa: daremo battaglia in aula».
Non capiamo bene cosa ci sia di “pericoloso”, ma la Liguria non è unica in questo suo provvedimento. Qualche anno fa anche la Lombardia aveva tentato l'introduzione del concetto di "disturbo alla caccia". Nel ricorso presentato da un ambientalista multato era emerso "conflitto tra lo svolgimento indisturbato dell'attività venatoria e la contrapposta esigenza di esprimere liberamente e con efficacia il pensiero che avversa tali attività, anche attraverso manifestazioni pubbliche, come garantito rispettivamente dagli artt. 21 e 17 della Costituzione".
La questione è anche oggetto di un disegno di legge che giace da tempo in parlamento tendente a introdurre il reato di disturbo nel codice penale.