Tra scontri e polemiche anche quest’anno l’apertura della caccia ha avuto luogo, anche se in alcune regioni le istanze animaliste hanno prevalso
Come ogni anno, la terza domenica del mese di settembre significa apertura della stagione venatoria, a esclusione di quelle regioni che dovranno pazientare ancora qualche giorno, fino all’inizio di ottobre.
Quest’anno più che mai l’attesa della tanto agognata apertura della stagione venatoria si è trasformata in una vera e propria battaglia tra i difensori dei diritti dei cacciatori e le associazioni anticaccia, combattuta a colpi di ricorsi in merito ai calendari venatori e alle leggi regionali sulla caccia. L’esempio più tragico è senz’altro quello del Piemonte, dove – con l’approvazione del Ddl 182, il 12 giugno 2018 – il Consiglio regionale ha vietato la caccia a quindici specie tra quelle considerate cacciabili ai sensi della Legge 157/1992 e introdotto la possibilità per i proprietari di fondi agricoli di stabilire il divieto di caccia sui propri terreni, oltre al vincolo di potersi iscrivere a un solo comprensorio alpino.
Sconfitta del mondo venatorio anche in Sardegna, dove il Tar di Cagliari, come per la scorsa stagione, ha accolto il ricorso delle associazioni animaliste che chiedevano la sospensione della parte di calendario venatorio concernente la caccia alla pernice sarda (Alectoris barbara) e alla lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus). Il calendario venatorio, infatti, stabiliva due mezze giornate (da un’ora prima del sorgere del sole alle 14.00, il 30 settembre e il 7 ottobre) di caccia a questi due selvatici, con un carniere massimo di due pernici e una lepre per ciascun cacciatore. Nonostante il parere positivo espresso dall’Ispra rispetto a tale soluzione, il Tar ha dato ragione alle associazioni animaliste, tenendo in considerazione che, nell’improbabile (oseremmo dire impossibile) ipotesi che ciascun cacciatore sardo avesse raggiunto il massimo carniere stabilito in tutte e due le giornate, sarebbero state abbattute complessivamente 71.974 lepri e 143.948 pernici.
Sabato 15 settembre, l’eurodeputato di Forza Italia Stefano Maullu ha parlato ai cacciatori bresciani, alla sede dell’Anuu di Concesio (Bs), alla presenza di alcuni rappresentanti delle amministrazioni locali (nella foto sotto).
«Domani inizia la stagione di caccia» – ha dichiarato Maullu – «e personalmente è stato un piacere e un onore essere presente oggi a Concesio insieme agli amici dell’Anuu di Brescia. Ringrazio per questo il presidente regionale Domenico Grandini e il presidente di Anuu Brescia Massimo Zanardelli, con cui da anni ormai dialoghiamo su un mondo, quello venatorio, che rappresenta non solo per il territorio bresciano un valore molto importante».
Maullu ha poi rinnovato il proprio impegno attivo a sostegno del mondo venatorio, nella tutela dei diritti dei cacciatori, che l’eurodeputato ha definito come “delle vere e proprie sentinelle del territorio”. Proprio a questo proposito Maullu è stato premiato dall’Anuu con una medaglia in segno di riconoscimento per l’impegno istituzionale concreto profuso a favore della caccia e dei cacciatori.
«Chi si scaglia contro la caccia in modo aprioristico non la conosce e non conosce l’enorme valore che la caccia rappresenta: buona stagione venatoria a tutti e ringrazio Anuu per l’omaggio che oggi mi è stato fatto, che mi inorgoglisce e mi stimola ad impegnarmi sempre di più» ha concluso l’onorevole.