Ezio Mauro, direttore responsabile di Repubblica, è protagonista di un filmato che lo ritrae durante una riunione di redazione. Si parla della strage al Palazzo di giustizia di Milano e, ovviamente, le considerazioni sono sempre centrate sulle "troppe armi" di questo nostro "far west". Il ritornello è sempre il solito: il rilascio del Porto di fucile per Tiro a volo è sempre più diffuso e, guarda caso, chi ha il Tav la pistola "la può portare anche fuori da un poligono" (perché, chi invece il porto d'armi non ce l'ha?). La soluzione? Molti di voi avranno un deja-vu: obbligare gli appassionati a conservare le armi nei poligoni! Ora, che all'uomo della strada non venga in mente, dopo aver pronunciato una tale sciocchezza, che un articolo del codice penale faccia riferimento esplicito alle armi "legittimamente detenute" per la difesa personale (abitativa o sul luogo di lavoro), può anche non essere grave. Che, però, certi discorsi superficiali e qualunquistici provengano dal direttore responsabile di uno dei principali quotidiani italiani, mette letteralmente i brividi. Ma la cosa più straordinaria è che, poi, l'ordine dei giornalisti continui a interrogarsi vanamente sul perché le persone non abbiano più voglia di leggere i quotidiani…
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