Con l’approvazione in Consiglio dei ministri il 17 settembre scorso, il Governo ha messo in atto (si attende una prima firma del Presidente Napolitano per l’ingresso in Parlamento) la modifica della legge 185 del 1990, cioè la legislazione che da venti anni pone l’Italia all’avanguardia sul controllo del commercio di armi. «L’iniziativa legislativa», hanno spiegato i tecnici del consigliere militare di Palazzo Chigi, ammiraglio Picchi, «nasce dalla necessità di recepimento di una direttiva comunitaria (la Direttiva 2009/43/CE che “semplifica le modalità e le condizioni dei trasferimenti all’interno delle Comunità di prodotti per la difesa”) e intende armonizzare le legislazioni di tutti i paesi Ue e soprattutto favorire una integrazione del mercato comunitario di questa industria. L’Europa ha infatti introdotto nuovi tipi di licenze per le vendite internazionali di armi o di parti di armi: con la licenza globale e quella generale si potranno autorizzare una volta per tutte trasferimenti di alcune classi di prodotti o trasferimenti originati da una singola industria, con i controlli tutti spostati alla fine del processo».
Con l’approvazione in Consiglio dei ministri il 17 settembre scorso, il Governo ha messo in atto (si attende una prima firma del Presidente Napolitano per l’ingresso in Parlamento) la modifica della legge 185 del 1990, cioè la legislazione che da venti anni pone l’Italia all’avanguardia sul controllo del commercio di armi