L’Europa si accorge dell’Arabia Saudita

Armi e munizioni di fabbricazione europea trovate nelle mani di Daesh: il parlamento europeo ha chiesto di imporre sanzioni agli Stati membri che violano le regole I parlamentari europei hanno approvato, in seduta plenaria a Strasburgo (427 voti a favore, 150 contrari e 97 astenuti), una risoluzione sul controllo delle esportazioni delle armi che prevederebbe anche sanzioni agli Stati membri dell’Unione europea che violano le regole comuni in materia. Secondo gli eurodeputati, infatti, nonostante ci siano regole concordate congiuntamente sull’esportazione, gli Stati membri hanno omesso sistematicamente di applicarle. Nello specifico, gli eurodeputati hanno citato il caso dell’Arabia Saudita, Paese al quale, nonostante violi sei degli otto criteri stabiliti, gli Stati membri esportano armi, fornendo così strumenti per rafforzare il blocco navale e la campagna aerea dell’Arabia Saudita in Yemen. I deputati hanno invece espresso soddisfazione per la scelta di Germania e Olanda di smettere di vendere armi all’Arabia Saudita e hanno criticato gli Stati membri che ancora non hanno preso la stessa decisione. Gli eurodeputati hanno chiesto un embargo nei confronti di tutti gli altri membri della coalizione guidata dall’Arabia Saudita in Yemen.
Nella risoluzione approvata gli eurodeputati si dicono “sconvolti per la quantità di armi e munizioni di fabbricazione europea trovate nelle mani di Daesh in Siria e in Iraq”. Secondo la posizione dell’Ue, gli Stati membri devono garantire che le licenze di esportazione non siano dirottate verso utenti finali indesiderati, ma alcuni Stati membri, come Bulgaria e Romania, non applicherebbero in modo efficace questa posizione. Per evitare il rischio che le armi finiscano nelle mani sbagliate, gli eurodeputati chiedono a tutti gli Stati membri di rifiutare “trasferimenti simili, in particolare verso Stati Uniti e Arabia Saudita”.
Secondo la 19ma relazione annuale sulle esportazioni di armi, l’Ue è il secondo maggiore fornitore di armi al mondo, con il 27 per cento delle esportazioni a livello mondiale, dopo gli Stati Uniti (34 per cento). L’Ue è seguita dalla Russia, con il 22 per cento delle esportazioni. Nel 2016, il 40,5 per cento delle licenze di esportazioni delle armi è stato concesso ai Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa. Arabia Saudita, Egitto ed Emirati Arabi Uniti rappresentano la maggior parte delle destinazioni finali, con 57,9 miliardi.