In due anni, il valore delle esportazioni della tecnologia militare italiana ha segnato più 500 per cento. Tanto che il governo considera questo settore essenziale
Il ministero della Difesa ha inviato al Parlamento la consueta relazione annuale, dalla quale si ricava che il valore delle esportazioni delle armi militari è passato dai 2,6 miliardi di euro del 2014 ai 7,8 del 2015, ai 14,63 del 2016. In due anni, quindi, c’è stato un incremento del 562,69 per cento. I Paesi acquirenti della nostra tecnologia militare sono prevalentemente concentrati nell’area mediorientale: Kuwait, Arabia saudita, Qatar, Turchia e Pakistan. È interessante notare, a questo proposito, come nel libro bianco per la sicurezza internazionale e la difesa, il governo abbia dichiarato di ritenere “essenziale che l’industria militare sia pilastro del sistema Paese, perché contribuisce al riequilibrio della bilancia commerciale”.