Sulla questione della cancellazione delle tre discipline dal programma olimpico ha dimostrato poca trasparenza e ancora meno sull’ipotesi dell’uso di armi laser. E adesso cerca di screditare Luciano Rossi che ha sollevato il problema
Luciano Rossi ha richiesto che fosse indetta un’assemblea generale straordinaria della federazione internazionale del tiro (Issf) affinché questa spiegasse la decisione di escludere Double trap, Carabina 50 metri a terra e Pistola libera dal programma olimpico, sostituite da due soli eventi di Mixed team (C10 e Trap) in nome della equità di genere, promossa dal Comitato olimpico internazionale. Rossi aveva lamentato scarsa trasparenza nelle scelte dell’esecutivo, di cui fa parte lo stesso Rossi che è vicepresidente Issf, e lo scarso coinvolgimento di alcuni membri, lui per primo, e paventato il rischio che fossero in corso trattative anche per l’introduzione del laser. L’assemblea era stata fissata lo scorso 25 aprile per il 25 giugno.
L’esecutivo lo scorso 30 maggio aveva richiesto a Rossi di chiarire meglio, in una riunione indetta pochi giorni dopo, il 4 giugno, le sue accuse relative al coinvolgimento dell’Issf nella valutazione dell’impiego del laser al posto della armi da fuoco nelle discipline gestite dalla federazione internazionale. Rossi aveva lamentato, statuto Issf alla mano, che una tale richiesta era illegittima perché avrebbe dovuto essere formulata con anticipo di almeno due mesi, per consentire di raccogliere tutte le evidenze, mentre l’atteggiamento del comitato esecutivo tendeva esclusivamente a metterlo in cattiva luce. Ha partecipato comunque a quella riunione e, per tutta risposta, il comitato esecutivo dell’Issf l’ha poi deferito al Comitato etico per una possibile sospensione. Rossi ha quindi scritto ai presidenti di tutte le federazioni nazionali aderenti all’Issf chiarendo meglio la questione dell’uso di armi laser. Ha così riferito che nel documento Issf report del 12 febbraio era riportato che il dipartimento sportivo del Cio incoraggiava l’Issf a “considerare seriamente lo sviluppo del tiro laser come nuova disciplina” e l’Issf credeva che il Cio fosse davvero serio in questo. Questo benché Issf avesse poi minimizzato. “È perfettamente chiaro a tutti che ogni possibile azione nei miei confronti”, ha scritto Rossi, “ha ragioni repressive” e ha quindi affermato che sarebbe andato avanti in ogni caso, continuando la battaglia insieme con le federazioni nazionali, per il rinnovamento dell’Issf, invitando tutti i presidenti all’assemblea del 25 giugno prossimo per discutere ancora sulla cancellazione delle tre discipline dal programma olimpico.