Il progetto di legge regionale firmato dal leghista Alessandro Marelli, che prevedeva la possibilità per le singole province lombarde di applicare la caccia in deroga, è naufragato grazie ai voti sia dell’opposizione, sia di alcuni consiglieri del pdl, evidentemente ispirati dal presidente regionale Roberto Formigoni, il quale aveva dichiarato alla vigilia del voto che “Bisogna stare attenti a produrre disposizioni coerenti e ineccepibili”. Risultato, 42 voti contrari e solo 28 favorevoli. Esultanti gli ambientalisti, Michela Vittoria Brambilla in testa, furibondi i cacciatori che, per bocca del presidente dell’associazione cacciatori lombardi, Carlo Bravo, adesso chiedono “le dimissioni di Formigoni e di tutti i consiglieri regionali che sono stati eletti con i nostri voti”.
Lombardia, bocciata la caccia in deroga
Il progetto di legge regionale firmato dal leghista Alessandro Marelli, che prevedeva la possibilità per le singole province lombarde di applicare la caccia in deroga, è naufragato grazie ai voti sia dell’opposizione, sia di alcuni consiglieri del pdl