Occorrerà il test del dna per verificare se è quella che ha aggredito due uomini. Ma ancora un volta si è assistito a un esempio di cattiva gestione della specie…
Sul sempre più famoso monte Peller (Tn) è stata catturata un’orsa con tre cuccioli che subito è stata marcata, radiocollarata e prontamente rilasciata assieme ai tre piccoli. L’animale è stato catturato nella stessa zona in cui ci fu a suo tempo l’aggressione a padre e figlio che stavano transitando su un sentiero nella stessa zona. L’assalto fu molto violento e procurò diverse fratture al padre e ferite analoghe al figlio. Il pronto comportamento, non degenerato in fuga o sottomissione totale, ha permesso ai due malcapitati di respingere l’attacco e tornare indietro per ricevere soccorso. Adesso tutti stanno esultando, provincia di Trento e naturalmente ministero dell’Ambiente, per la grande e professionale operazione che francamente di grande ci sembra abbia ben poco. Come già si dichiara da parte delle autorità competenti, infatti, non ci sono risposte sicure che si tratti di Jj4 ovvero l’orso aggressore. Solo un confronto tra il suo dna e quello lasciato sui vestiti degli aggrediti potrà dire se effettivamente è stato catturato il “vero” orso o uno dei tanti che circolano liberi. Per cui fino adesso la notizia vera è che è stata catturata, e collarata in quella zona, un’orsa qualsiasi con tre cuccioli. Ma ci sia consentita un’osservazione. Tra un plauso e l’altro, visto che tutti invocano una gestione, incruenta per carità onde far dormire sonni tranquilli a chi vive a centinaia di km di distanza e gli orsi li vede solo per telefono, non si sarebbe potuto dopo la telenarcosi (vista la foto pubblicata) e accertata la buona salute di tutta la “famiglia orso”, spostarla immediatamente in altra zona, magari con minore densità o anche dove per adesso non ci sono esemplari, visto che il monte Peller e dintorni ne ha ormai troppi? Avere i mezzi idonei pronti a uno spostamento immediato aspettandosi una cattura a breve, dopo aver già testato e studiato diverse zone adatte, è la base di ogni progetto di reintroduzione e monitoraggio di qualunque specie. Se no cosa è? Uno zoo all’aperto. C’è qualcuno che immagina una gestione più ampia e che non gravi troppo su quei cittadini? A maggior ragione visto che l’animale ha tre cuccioli, che speriamo in buona salute, e che potrebbero adattarsi a un nuovo territorio meglio di capi adulti una volta raggiunta la maturità. E irradiare dna diversi senza far riprodurre gli stessi esemplari ormai divenuti evidentemente troppi in zona. O se no a cosa è servita la cattura? Solo a collarare e mettere marche? Buoni osservatori, con mezzi idonei, ma esperti e volenterosi, riconoscono con relativa facilità gli animali presenti nelle zone. Per cui non capiamo cosa è cambiato rispetto a prima. Che sia un “lei” orsa o un “lui” orso il responsabile dell’aggressione.