] Il mito Governement sta dimostrando, alla faccia di fusti in polimeri, caricatori bifilari e altre “modernità”, una longevità impressionante che, ben lungi dal raggiungere l’oblio, continua a generare figli e nipoti che hanno un riscontro sempre estremamente positivo da parte di tiratori e appassionati. L’ ultimo nato è cittadino italiano, generato curiosamente da un’azienda che deve la sua attività e la sua fortuna ai revolver: la Mateba. Accanto alla gamma degli Autorevolver 6 unica e Grifone (recentemente ampliata dalla serie in .454 Casull), infatti, è in allestimento una linea di semiautomatiche su meccanica Colt 1911A1, destinata a soddisfare un ampio bacino di utenti: l’arma “base” è una full size con canna lunga cinque pollici, disponibile con tacca di mira fissa (di marca Novak) o regolabile (Lpa). Per esigenze più strettamente difensive, che presuppongono il porto occulto, è disponibile una compatta con canna di quattro pollici, più leggera e agile. Le due armi hanno la stessa denominazione, Mateba Defense, indipendentemente dalla lunghezza di canna. L’ unica discriminante è data dagli organi di mira: se l’arma ha mire fisse è denominata Standard, diversamente è denominata Target. La Mateba Defense Target con canna lunga cinque pollici è catalogata sportiva. I seguaci del Tiro dinamico, invece, potranno trovare pane per i loro denti con la Competition hi capacity, una bifilare custom (su fusto Caspian) dotata dei più aggiornati accorgimenti per risultare imbattibile in ogni stage. Le armi sono disponibili in calibro .45 Acp, .40 S.&W. e 9×21 (.38 Super auto per la Competition hi capacity). Abbiamo provato per voi le due monofilari nel classico .45 Acp. Dal punto di vista dell’organizzazione meccanica, la nuova Mateba Defense ricalca perfettamente la musa ispiratrice 1911A1: la chiusura geometrica è la classica Colt-Browning a canna oscillante. La canna è vincolata al carrello per mezzo dei classici due risalti semilunari, che si inseriscono in altrettante sedi fresate sul cielo del carrello. Una biella, imperniata nella parte superiore sotto la culatta e nella parte inferiore al perno dell’hold open, consente l’abbassamento della canna dopo alcuni millimetri di corsa retrograda, svincolandola dall’otturatore e consentendo l’estrazione e l’espulsione del bossolo spento. In tal modo, canna e carrello restano unite per il tempo sufficiente a far uscire la palla dalla volata, con conseguente discesa delle pressioni a livello di sicurezza. Rispetto alle più recenti tendenze, che prevedono la rampa di alimentazione solidale alla camera della canna, si è preferito mantenere l’impostazione originale, con la rampa ricavata nel fusto e la canna dotata di una leggera svasatura inferiore. La rampa integrale è utilizzata soprattutto nelle armi per Tiro dinamico, perché in tal modo si evita di svasare la culatta e la camera supporta completamente la cartuccia. Sparando cariche particolarmente esasperate, infatti, il bossolo tende a gonfiarsi pericolosamente nell’area posizionata sopra la svasatura, con conseguenti rischi di rottura o di inceppamento. In un’arma per difesa e tiro non agonistico, però, non è previsto l’utilizzo di munizioni particolarmente esasperate e la svasatura contribuisce ad agevolare l’alimentazione, con maggiori garanzie di affidabilità. Le armi sono dotate di tutti gli accessori più moderni e aggiornati rispetto a una tradizionale 1911A1: guidamolla a tutta lunghezza, cane alleggerito, sicura all’impugnatura con elsa maggiorata, dorsalino dritto, zigrinatura del front strap, grilletto lungo alleggerito (con regolazione del collasso di retroscatto tramite apposito grano filettato) e leva della sicura maggiorata. Si tratta, insomma, di tutti quegli accorgimenti che vengono ormai ritenuti irrinunciabili dai customizzatori statunitensi, che rendono particolarmente comodo e pronto il maneggio dell’arma nelle varie situazioni operative, senza incidere in modo penalizzante sull’occultabilità e sulla prontezza di estrazione. In ogni caso, l’intercambiabilità delle componenti con quelle originali della Colt 1911A1, reperibili con facilità nell’ aftermarket, è pressoché totale. [
] Il centraggio della canna in volata è ottenuto, nel modello Target, per mezzo della solita boccola amovibile (bushing), sostituito nel modello compatto dalla strombatura degli ultimi millimetri di canna. [
] Il sistema di sicure è, anch’esso, ancorato alla tradizione: sicura automatica all’elsa, disattivabile impugnando correttamente la pistola, e sicura manuale a leva sul lato sinistro del fusto. L’installazione di una leva ambidestra è possibile, ma aumenta lo spessore totale a detrimento dell’occultabilità. Non è presente la sicura automatica al percussore. Se l’organizzazione meccanica è quasi centenaria, i materiali sono sufficientemente innovativi, anche se impera l’acciaio, utilizzato per fusto, canna e carrello. Quello che è nuovo è il metodo di costruzione. I fusti sono prodotti dalla spagnola Ecrimesa, così come alcune minuterie. La tecnica adottata si basa su un particolare processo di sinterizzazione, denominato Mim (Metal injection moulding). Si tratta di un procedimento che consente di iniettare un composto di polvere metallica e additivi (consistenti in un miscuglio di materie termoplastiche e organiche) all’interno di uno stampo. Successivamente si eliminano gli additivi, bruciandoli con il calore o sciogliendoli con appositi solventi o catalizzatori, finché all’interno dello stampo non resta altro che la polvere metallica. A quel punto, si scalda la polvere finché i granuli non fondono e si uniscono reciprocamente a formare un’ unica massa. Si tratta di una vera e propria sinterizzazione, ma diversamente dalla sinterizzazione pura, il Mim consente una grande resistenza meccanica del prodotto finito. Il Mim è, attualmente, l’unico sistema al mondo per la costruzione di manufatti in acciaio eseguiti con stampi a iniezione, appannaggio, fino a oggi, di materie plastiche o di leghe metalliche a basso punto di fusione come la zama, molto fluide e ben colabili ma dalle scarse qualità meccaniche. Con questo processo si hanno tolleranze inferiori allo 0,5% e qualità meccaniche identiche a quelle di manufatti ricavati dal pieno. In questo modo si abbattono i costi (su grandi numeri) mantenendo un ottimo livello qualitativo, che consente la produzione anche di pezzi molto piccoli. [
] Gli organi di mira della Mateba Defense standard sono innestati a coda di rondine. La tacca regolabile è prodotta dalla italiana Lpa. Il dorso del carrello è finemente rigato in funzione antiriflesso. [
] Le canne sono in calibro .45 Acp, rigate con sei principi ad andamento sinistrorso. Sono realizzate per martellatura direttamente dalla Mateba (così come i carrelli), che esegue anche le operazioni di finitura e assemblaggio. I caricatori, della capacità di sette colpi, sono prodotti dalla italiana Mec-gar, vera specialista del settore. Il tocco finale, la messa a punto definitiva, viene effettuata dal noto preparatore Sandro Amadini. La finitura superficiale può essere completamente nera oppure cromata satinata o, ancora, con fusto satinato e carrello brunito (è il caso della compatta in prova). Il risultato è veramente soddisfacente: piani ben tirati, brunitura omogenea ma, soprattutto, tolleranze ridotte al minimo: scuotendo il carrello di entrambe le armi in senso trasversale si nota un gioco ridottissimo, confermato dalla precisione dell’accoppiamento con la canna. Gli intagli di presa sul carrello sono eseguiti con precisione: sulla full size sono presenti due serie, una anteriore e l’altra posteriore, con rigatura fine. La compatta, invece, è dotata di una serie di profonde fresature praticate nella sola parte posteriore del carrello. Le guancette in legno di noce, con le losanghe intorno alle viti di fissaggio come sulle vecchie Colt 1911, contribuiscono a creare un effetto estetico raffinato. [
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] Dopo Tanfoglio e Valtro, Mateba è il terzo costruttore italiano a offrire sul mercato una semiautomatica (anzi, una famiglia di semiautomatiche) su meccanica Colt Government. Un prodotto di qualità superiore, ispirato alla più famosa, apprezzata e diffusa pistola mai progettata, ma costruito con metodologie costruttive nuove e rivoluzionarie. C’è ancora spazio, nel mercato, per un’ altra interpretazione della creatura di John Moses Browning? Considerate le qualità delle armi che abbiamo provato e l’altissimo gradimento che gli appassionati tributano ancora oggi a questo progetto, crediamo proprio di sì. [
] Produttore: Mateba srl, via Villa Serafina 2/B, 27100 Pavia, tel. 0382/47.05.97, fax 0382/47.21.18 Modello: Defense Target Tipo: Pistola semiautomatica Calibro: .45 Acp Impiego specifico: Tiro a segno Meccanica: chiusura geometrica a corto rinculo sistema Colt-Browning Alimentazione: caricatore amovibile monofilare Numero colpi: 7+1 Scatto: Singola azione Percussione: cane esterno Sicura: automatica all’impugnatura, manuale a leva sul fusto Mire: Mirino innestato a coda di rondine, tacca di mira regolabile mocrometricamente in altezza e deriva Lunghezza canna: 127 mm (cinque pollici) Lunghezza totale: 218 mm Altezza: 135 mm Spessore: 35 mm Peso: 1.087 grammi Finitura: brunitura nera Numero del Catalogo nazionale: 12.725 (sportiva) Prezzo: brunita Lit. 2.500.000 (1.291,14 E), cromata Lit. 2.690.000 (1.389,27 E) circa, Iva inclusa Produttore: Mateba srl, via Villa Serafina 2/B, 27100 Pavia, tel. 0382/47.05.97, fax 0382/47.21.18 Modello: Defense Standard Tipo: Pistola semiautomatica Calibro: .45 Acp Impiego specifico: difesa personale Meccanica: chiusura geometrica a corto rinculo sistema Colt-Browning Alimentazione: caricatore amovibile monofilare Numero colpi: 7+1 Scatto: Singola azione Percussione: cane esterno Sicura: automatica all’impugnatura, manuale a leva sul fusto Mire: Mirino innestato a coda di rondine, tacca di mira Novak innestata a coda di rondine Lunghezza canna: 103 mm (quattro pollici) Lunghezza totale: 197 mm Altezza: 138 mm Spessore: 35 mm Peso: 1.009 grammi Finitura: carrello brunito nero, fusto cromato Numero del Catalogo nazionale: 12.714 Prezzo: brunita Lit. 2.380.000 (1.229,17 E), cromata Lit. 2.570.000 (1.327,29 E) circa, Iva inclusa Trovate molte più foto e la prova pratica su Armi e Tiro di ottobre 2001