Essendo il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, non stupisce più di tanto che Mitt Romney abbia preso posizione a favore del possesso legittimo di armi da parte dei cittadini: ma una presa di posizione così netta e ispirata non può che far piacere, oggi come oggi. «Abbiamo bisogno di un presidente che sostenga i diritti dei cacciatori, degli sportivi e di chi cerca di proteggere la propria casa e la propria famiglia. Il presidente non lo fa. Io lo farò», ha dichiarato Romney in un suo intervento alla convention della National rifle association. E la maggioranza degli americani su questo lo appoggia: l’87% è infatti favorevole – secondo un sondaggio Ipsos Reuters – all’uso della forza, anche letale, in casa in presenza di eventuali e possibili minacce. La percentuale scende a poco più del 60% sull'ipotesi dell’uso della forza nei luoghi pubblici. Il sondaggio prende le mosse dal caso di Trayvon Martin, il teenager di colore ucciso da una guardia volontaria, e mostra come l’America, spaccata sulla vicenda per quanto riguarda la razza, sia compatta invece sull’uso delle armi. Preoccupati per l’aumento della criminalità, che ritengono non possa essere fermata dalla polizia, gli americani si dicono favorevoli all’uso della forza e ritengono corretto e normale il fatto che la popolazione si organizzi per prevenire il crimine. Anche l'altro candidato repubblicano alla presidenza (ritiratosi volontariamente pochi giorni or sono), Rick Santorum, ha espresso parole di elogio per la Nra, dichiarando che «Nessun gruppo ha fatto meglio nel promuovere la libertà in America. Il gruppo che sostiene il diritto alle armi è stato da sempre un faro vitale per le libertà individuali».
Essendo il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, non stupisce più di tanto che Mitt Romney abbia preso posizione a favore del possesso legittimo di armi da parte dei cittadini: ma una presa di posizione così netta e ispirata non può che far piacere, oggi come oggi