In occasione dell’ultimo brevettamento dei palombari del Gos il 21 febbraio scorso, questi hanno ricevuto una nuova mimetica… marina.
Al Gruppo operativo subacquei (Gos) di Comsubin è stata data in uso una divisa mimetica in tonalità di blu. Il mimetismo e la foggia sono di base quelli della “vegetata” dell’Esercito italiano, ma con quattro differenti colori: il cromatismo e gli accorgimenti di questo nuovo capo operativo sono stati studiati appositamente sia per ridurre l’impatto visivo della salsedine sulla mimetica, sia per essere antistatico aumentando quindi la sicurezza dei palombari durante le procedure di neutralizzazione degli ordigni, compito a cui sono anche chiamati i sommozzatori del Gos.
Il comunicato ufficiale della Marina militare sottolinea: “Questa particolare tenuta mimetica rappresenterà quindi, per gli anni a venire, i palombari della Marina militare che, nei team operativi di Comsubin e a bordo delle Unità navali, continueranno a operare per la Forza Armata e per il Paese nel solco della loro centenaria tradizione”.
Questi capi sono stati realizzati da Beretta e hanno caratteristiche tecniche simili a quelle distribuite all’Esercito italiano nell’ambito del contratto Sic-Soldato sicuro.
A titolo storico, ricordiamo che la Marina militare per alcuni suoi reparti, si è dimostrata certamente innovativa: possiamo citare il particolare e unico mimetismo del San Marco nei primi anni ’90, a chiazze a cinque colori con bordi sfumati di nero, verde oliva, rosso-rosato, grigio chiaro e giallo-marrone chiaro, l’effetto era più o meno quello di un rendering all’aerografo. Vi sono poi i diversi mimetismi adottati dal Gruppo operativo incursori (Goi) del Comsubin nel tempo: la più curiosa versione desertica e soprannomina “Pantera rosa”, era dei primi anni 2000. Nella foto sotto, alcuni esempi.